La proposta di Articolo Uno è tesa a garantire liquidità solo ad aziende con sede in Italia

(AVInews) – Perugia, 29 apr. – “La proposta di limitare gli aiuti pubblici solo alle imprese che hanno sede fiscale e legale in Italia è una scelta giusta economicamente, moralmente ineccepibile e di buon senso”. Così l’Associazione culturale Umbrialeft, rappresentata da Stefano Vinti, valuta la proposta di Articolo Uno, avanzata dall’ex ministro Vincenzo Visco, tesa a garantire liquidità soltanto alle aziende che hanno sede in Italia. “Il divieto di aiuti pubblici alle società con sede all’estero e nei paradisi fiscali – commenta Vinti –, compresi quelli esistenti nella stessa Unione Europea, come l’Olanda, il Lussemburgo, l’Irlanda, Malta e Cipro, suscita interesse anche nei governi di Francia e Danimarca, anche se in forme diverse. Proprio all’interno dell’Unione europea avviene una feroce e sleale concorrenza fiscale, specie da Paesi come l’Olanda che si oppongono a misure di solidarietà all’interno della Ue, dopo che hanno drenato importanti risorse. Secondo il Parlamento europeo, l’Italia perde il 19 per cento delle entrate tributarie delle imprese che spostano la propria sede nei Paesi a fiscalità agevolata, 7,5 miliardi di euro l’anno, di cui 6,5 miliardi all’interno della Ue. Tra il lungo elenco delle aziende e holding italiane che sono traslocate all’estero, ci sono Fca (sede legale in Olanda e fiscale in Inghilterra), Exor (holding della famiglia Agnelli), Campari e Mediaset in Olanda, Ferrero in Lussemburgo e così via”.

“Il ‘decreto Imprese’ – conclude Vinti –, che stanzia garanzie pubbliche per quasi 300 miliardi di euro di prestiti, deve limitare gli aiuti alle aziende che hanno la sede fiscale e legale in Italia per tutta la durata del credito garantito e disporre di un pegno a favore dello Stato sulle azioni delle controllate italiane beneficiarie. Una proposta semplice e chiara al servizio delle imprese che si fanno carico di una responsabilità sociale e che ignora chi porta i soldi nei paradisi fiscali”.

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