Il rappresentante dell’associazione culturale Umbrialeft sul diritto alla salute

(AVInews) – Perugia, 15 apr. – “La salute è un diritto umano fondamentale che deve essere garantito a tutte le persone, indipendentemente dallo stato giuridico ed economico e dal paese di provenienza. L’emergenza creata dalla epidemia del Codiv-19 ha reso ancora più evidente come l’accesso ai servizi sanitari sia una necessità non solo per la tutela della salute individuale, ma anche di quella collettiva. Per salvaguardare la salute della collettività è necessario un Servizio sanitario nazionale pubblico, molto più centralizzato e razionale di quello attuale e che riprenda una serie di funzioni affidate ora alle Regioni, fuori da una logica aziendalistica, che sia equo e universale, che garantisca il diritto pieno all’accesso alle cure a tutte e a tutti, in tutti i territori e in tutte le regioni. Bandendo ogni pretesa di Autonomia regionale differenziata, che è la politica delle differenziazioni e delle discriminazioni, e di asservimento agli industriali della sanità privata che hanno trasformato il dolore in una merce e la cura in un affare”. È il commento che arriva da Stefano Vinti dell’associazione culturale Umbrialeft.

“Per garantire l’accesso a tutti – prosegue Vinti –, per offrire servizi di qualità diffusi in tutta Italia, occorre una svolta radicale nelle politiche sanitarie, tornando a investire massicciamente sull’edilizia sanitaria, sulle strutture e le tecnologie, sulla sanità di territorio e la prevenzione, sulla medicina del lavoro e la ricerca, gratificando economicamente il personale sanitario, abrogando i numeri chiusi per l’accesso alla facoltà di medicina, alle scuole di specializzazione e a tutte le professioni sanitarie. Serve una svolta politica e un movimento di lotta per la salute come diritto inaleniabile e imprescindibile per tutte e per tutti”.

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