Per la Spending Review Umbria è necessario rafforzare la linea partecipativa della CISL nei confronti del Governo ed anche nei confronti dei Governi Locali, tesa alla riorganizzazione dei servizi e alla valorizzazione della professionalità dei lavoratori.
Il 18 Settembre a Perugia dalle ore 12,00 alle 13,00 e il 20 Settembre a Terni dalle ore 12,00 alle 13,00 davanti alle rispettive prefetture la CISL FP organizzerà dei sit-in informativi, per illustrare l’attività sindacale ai lavoratori e cittadini.
La CISL FP Umbria anticipa che vuole da subito definire un accordo con l’Aran sulle relazioni sindacali ed un protocollo d’intesa quadro sui processi di riorganizzazione degli enti locali e sanità.

 

La CISL FP Umbria ribadisce il proprio no ai tagli lineari contenuti nella legge 95 di luglio 2012, apprezzando comunque la disponibilità del ministro Patroni Griffi che, dopo la pausa estiva, ha ripreso gli incontri con i sindacati avviati con l’Intesa del 3 Maggio  e proseguiti anche dopo il varo del decreto cosiddetto Revisione di Spesa, che comunque comporta ulteriori effetti negativi sul lavoro pubblico e sui servizi pubblici.
Nell’incontro con il Ministro del 4 Settembre 2012, a fronte di un percorso per l’avvio di tavoli tecnici – politici su esuberi, mobilità e gestione delle risorse umane, la CISL ha ottenuto l’impegno ad un confronto anche normativo e contrattuale sugli strumenti di partecipazione dei lavoratori nella riorganizzazione dei servizi e valorizzazione delle professionalità sia a livello delle amministrazioni centrali  (ministeri ed enti pubblici non economici) che autonomie locali e sanità.

 

La CISL ha dichiarato la propria disponibilità ad un confronto non solo al Ministero della funzione pubblica ma anche in tutti gli enti decentrati di livello locale. Questo perché in ogni luogo di lavoro vanno ricercate soluzioni sui servizi, sui bilanci, sulle competenze, sulla qualificazione del personale, ricorrendo agli strumenti dell’informazione, concertazione ed esame congiunto che devono essere attivati in ogni amministrazione.

 

“Questo ulteriore Decreto 95/2012 - ha aggiunto il segretario generale regionale Cisl Fp Ubaldo Pascolini - ha deluso la Cisl in  quanto ci si attendeva misure serie e non ulteriori tagli lineari, per un impiego razionale e produttivo delle risorse finanziarie, materiali e professionali, con conseguente eliminazione dei veri sprechi e cattivo funzionamento nei servizi pubblici. Si è voluto incidere sul quanto si spende senza incidere sul come si riqualificano i servizi pubblici nell’ottica dell’ottimizzazione della spesa”.

 

I riflessi e le ricadute di queste norme in Umbria sono preoccupanti in quanto si evidenzia la tendenza di tutte le amministrazioni locali ad un dibattito politico interno evitando un serio tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e  le comunità locali.

 

“L’Umbria – ha sottolineato Pascolini - è una regione virtuosa sul fronte della qualità dei servizi e dei costi degli stessi, pertanto non è accettabile scaricare ulteriormente sui lavoratori, cittadini ed imprese le scorciatoie della politica. La sanità umbra, i servizi degli enti locali e degli enti centralizzati, concorrono a pieno titolo, alla salvaguardia della salute e sicurezza, allo sviluppo, alla coesione sociale nell’interesse dei cittadini e delle comunità locali. Per queste  motivazioni la definizione dei nuovi livelli istituzionali ed ambiti territoriali devono diventare un’opportunità da non perdere per una verifica congiunta tra le parti politiche e sociali, facendo prevalere modelli gestionali ed organizzativi delle istituzioni umbre che facciano affermare l’interesse generale della comunità in contrasto a quelli particolari. Va separata  la politica dalla gestione – ha precisato il segretario - vanno razionalizzate le reti territoriali dei servizi vicine al cittadino, deve essere semplificato l’iter di accesso ai servizi, deve essere stimolata la sinergia tra enti e strutture, vanno semplificati i modelli organizzativi, va responsabilizzata la dirigenza, devono essere eliminate consulenze ed incarichi esterni. Per una vera valorizzazione delle professionalità esistenti, vanno recuperate economie per rinvestirle sulla riqualificazione delle risorse umane”.

Diversamente,  il mero taglio degli organici pubblici, senza tagliare i veri sprechi e costi inutili, senza la riorganizzazione della pubblica amministrazione penalizzerà la collettività con una selvaggia riduzione dei servizi pubblici verso privati, con l’aumento di utenze e tributi, con riduzioni di ospedali, uffici pubblici, tribunali ed enti per la salvaguardia del territorio e delle comunità locali.
La Cisl Fp intende contrastare con forza l’apatia, le posizioni d’interesse attraverso il pieno coinvolgimento dei lavoratori pubblici e dei cittadini con la pressante azione di richiesta di confronto alle diverse istituzioni locali. Per fare questo  la Cisl Fp metterà in campo un’insieme di iniziative regionali, territoriali ed aziendali tese ad ottenere da tutte le amministrazioni confronti e protocolli d’intesa, che possano rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini, per una seria valorizzazione dei servizi e di chi vi opera, verso la riduzione dei costi degli organismi politici e delle metodologie gestionali  improduttive.

La metodologia che in questi anni ha prodotto benefici per i lavoratori, senza ulteriori aggravi, è stata è quella del confronto, quindi no alla protesta fine a se stessa, si ai risultati concreti.  
 

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