SPOLETO - Il deposito di Santo Chiodo (Spoleto), che ha accolto, per metterle in sicurezza, migliaia di opere d’arte provenienti dalle zone terremotate dell’Umbria, potrebbe rappresentare un volano di sviluppo per il territorio, in termini anche di creazione di nuovo lavoro. È questo il messaggio che Cgil, Cisl e Uil di Perugia hanno recapitato oggi, 30 ottobre, terzo anniversario del sisma del 2016 che ha messo in ginocchio la Valnerina, al ministro della Cultura Dario Franceschini, in visita a Norcia. E lo hanno fatto per tramite della soprintendente Marica Mercalli,che ha ricevuto una delegazione del sindacato proprio nel deposito spoletino. 

“In un territorio in cui tante aziende hanno chiuso o sono andate in crisi - spiega Filippo Ciavaglia - il deposito di Santo Chiodo rappresenta un elemento di grande importanza, non solo per l’attività che già svolge, di cura e restauro delle opere d’arte dei territori terremotati, ma in prospettiva anche per quello che potrebbe diventare: un centro di formazione per restauratori e un luogo di attrazione turistica., in attesa che le opere possano tornare nei loro luoghi di appartenenza Questo - continua il segretario Cgil - significherebbe naturalmente anche nuovo lavoro, laddove c’è n’é un grandissimo bisogno”. 

Perché tutto questo accada, però servono investimenti: “Ecco perché diciamo al ministro Franceschini che non basta più qualche donazione dei privati o delle Fondazioni bancarie - insiste Ciavaglia - Servono investimenti pubblici strutturali, in generale per far sì che la ricostruzione parta davvero, ma in particolare anche per questo piccolo patrimonio che abbiamo e che va subito messo a valore”.

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