“Il drammatico terremoto che quindici anni fa sconvolse l’Umbria e le Marche ha rappresentato per tutta la nostra comunità una importante opportunità di riqualificazione profonda dei territori interessati, sia dal punto di vista della sicurezza che dello stesso valore culturale, sociale ed economico di un’area  di grande valore ambientale e paesaggistico”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che in occasione del quindicesimo anniversario del terremoto, rivolge innanzitutto il suo pensiero alle vittime, rinnovando “il cordoglio per quelle vittime, per i due frati,  Angelo Lapi e Zdzislaw Borowiec, ed i due tecnici della Sopraintendenza ai Beni culturali,  Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella, che morirono nel drammatico crollo delle volte della Basilica di San Francesco ad Assisi”.

 

   Per la presidente Marini, il terremoto rappresentò per l’Umbria una “dura ed impegnativa prova”, in quanto – al di là del ridotto numero di vittime – alcune decine di migliaia di persone persero la loro casa, molti edifici pubblici e di culto rimasero inagibili, il sistema delle imprese locali subì danni diretti e indiretti: “In questi quindici anni – sottolinea - l’Umbria è stata ricostruita. Sicurezza, qualità e trasparenza sono stati i punti qualificanti della nostra opera di ricostruzione che ha anche rappresentato una occasione per definire e sperimentare un quadro normativo che ha introdotto significative innovazioni, grazie alle quali ogni intervento di ricostruzione ha potuto essere realizzato nel rispetto delle più moderne tecniche antisismiche”.
   “È cresciuta notevolmente nella nostra regione, tra i cittadini, tra i pubblici amministratori, la cultura della prevenzione indirizzata, appunto, alla sicurezza – aggiunge la presidente Marini - Ma è stata quella della ricostruzione l’occasione per realizzare una modernissima struttura di Protezione civile, la cui grande qualità e capacità operativa è stata più volte e pubblicamente riconosciuta e che ha potuto essere apprezzata sia in occasione del  terribile terremoto dell’Aquila, che di quello più recente dell’Emilia”.

 

   “La ricostruzione – dice ancora  - è stata anche una fondamentale occasione di crescita e qualificazione delle competenze degli amministratori locali e di quelli regionali, e degli apparati della pubblica amministrazione, che hanno dovuto misurarsi con questa impegnativa prova,  e che grazie ad essa hanno potuto accrescere il proprio bagaglio di conoscenze in materia di sicurezza e protezione civile”.
Infine, in Umbria la ricostruzione ha significato un’occasione per elevare il livello della trasparenza nella pubblica amministrazione. “L’opera di ricostruzione – sottolinea la presidente Marini - ha visto l’impiego di ingenti risorse pubbliche che dovevano essere utilizzate nel modo più corretto e trasparente. Anche in questo abbiamo cercato di garantire il massimo del rigore nell’utilizzo dei fondi pubblici, ed abbiamo sperimentato pure l’innovativa pratica del Documento unico di regolarità contributiva, per  garantire quanto più possibile i lavoratori ed impedire allo stesso tempo alle imprese edili non in regola di accedere a contratti d’appalto per gli interventi di ricostruzione”.

 

   Nel pomeriggio di oggi la presidente Marini parteciperà  alle iniziative organizzate ad Assisi per ricordare l’anniversario del sisma, nell’ambito delle quali verrà conferita la cittadinanza onoraria ad Antonio Paolucci. “Voglio cogliere questa occasione per ringraziare ancora il professor Paolucci per l’opera svolta in qualità di Commissario straordinario per la ricostruzione della Basilica – conclude la presidente della Regione Umbria - e per aver dato via a quello che fu definito ‘il cantiere dell’utopia’, grazie al quale fu realizzato uno degli interventi più difficili e complessi di ricostruzione e recupero di un patrimonio inestimabile, come la Basilica di San Francesco e i suoi affreschi”.  

 

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