La Sinistra per l'Umbria:una sinistra unita per far continuare a vivere l'Umbria
PERUGIA - “La Sinistra per l’Umbria è un’idea di una Sinistra unita, capace di rendere la sinistra efficace a livello istituzionale, sociale e culturale”. A dirlo è stato l’Assessore Stefano Vinti, stamattina alla conferenza stampa ‘La sinistra umbra e le prossime elezioni regionali’, presso la sede della Provincia di Perugia, con l’idea di attivare un percorso unitario di diversi soggetti politici, sociali, culturali dei territori e regionali, di singole personalità, disponibili a definire un soggetto politico che inverta la tendenza, a sinistra, alla frantumazione e alla divisione.
Al centro della discussione c’è stato il futuro dell’Umbria, gli effetti della crisi economica, il lavoro che non c’è e quello che c’è, la precarietà, lo stato sociale, la salvaguardia dell’ambiente e le infrastrutture, la lotta alle politiche di austerità con un occhio alle prossime elezioni regionali di maggio. La Sinistra per l'Umbria vuole essere il collante di una lista regionale che appoggia la presidente Marini per far contare nei programmi quei valori e quelle battaglie di sinistra di cui “hanno bisogno gli umbri”.
Sono convinti che portare avanti un progetto di ricostruzione della sinistra fuori dal centrosinistra, almeno in Umbria, sia fallimentare e sbagliato. “Perchè la Marini non è Renzi e non è uno di quei politici che lavora per le banche o per creare un’Europa liberista e tantomeno vuole favorire le decisioni contro i lavoratori portate avanti dalla Troika” ha continuato Vinti.
La Sinistra per l’Umbria, inoltre ha lanciato un appello per costruire una costituente della sinistra unita a Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista, Pdci, Altra Europa-Umbria, ai sindacati e ai movimenti di sinistra: “Una lista che si fonda su patto programmatico e non ideologico per salvare l’Umbria: l’accordo si deve basare sul lavoro, sui diritti civili, sul mantenimento del welfare e sul fatto che l'Umbria deve continuare a vivere come Regione e non deve essere cancellata come previsto da alcune proposte di legge nazionali”.
Sabato
21/02/15
20:14
Si parla continuamente a Sinistra di un coinvolgimento dei militanti,simpatizzanti,comuni cittadini a quelle che sono le scelte politiche in funzione elettorale e non solo, ma poi alla fine le decisioni vengono puntualmente prese da gruppi ristretti a livello dirigenziale.L'unità della Sinistra non è più procastinabile in un prossimo futuro ma è una necessità impellente in funzione di una vera alternativa alle politiche moderate del PD renziano.La Marini,come accennato nell'articolo,non sarà Renzi(per fortuna)e neanche come Boccali tanto per rimanere nell'ambito perugino.Ma,nonostante ciò,sarebbe ora che la Sinistra camminasse con le proprie gambe e pensasse con la propria testa.Nei vari circoli della sinistra umbri esiste un certo malcontento di una eventuale coalizione col PD,per cui sarebbe opportuno indire una conferenza programmatica di tutta la Sinistra aprendo un chiaro nonché fruttuoso dibattito onde evitare spiacevoli sorprese.
Cordialmente
Sabato
21/02/15
21:05
Mi scuso per il ripetersi dello scritto.
Domenica
22/02/15
13:21
Premetto che personalmente sostengo la necessità e l'opportunità di un dialogo e di una collaborazione di tutte le forze del centro-sinistra. Nonostante ci siano divergente non trascurabili tra il PD e le forze politiche alla sua sinistra è indubbio che sia possibile una feconda contaminazione reciproca che permetta a tutte le forze in campo di guardare alla nostra società con una maggiore consapevolezza e interezza, anzichè continuare a rivolgere le proprie attenzioni (soprattutto le forze politiche a sinistra del PD) ad una parte oramai troppo ristretta della nostra società (dato che i soggetti che oggi vivono maggiori difficoltà e disagi, ovvero coloro che per primi dovrebbe ricevere attenzione dai partiti che si richiamano alla cultura di sinistra, non appartengono più - almeno in prevalenza - alle "categorie sociali" che tradizionalmente la sinistra difende, ma sono presenti trasversalmente in tutta la società e spesso appartengono, specie se giovani, a quelle categorie professionali ed autonome che la sinistra ha sempre considerato tradizionalmente come altro da se).
Ciò premesso, tuttavia, non si può - lo dico con sincerità ai promotori dell'iniziativa - cercare e costruire un confronto senza il rispetto reciproco.
Sostenere che la condizione che permetterebbe in Umbria di raggiungere un'intesa tra tutte le forze del centro-sinistra stia nel fatto che "la Marini non è Renzi" è in tutta onestà fallace quanto dannoso.
Fallace perchè evidenzia la fragilità su cui si basa la proposta di collaborazione da parte de "La Sinistra per l'Umbria" che evidentemente non è in grado di sostenere "politicamente" con il proprio elettorato di riferimento quanto si propone di fare visto che è costretta a mistificare ed a negare la più elementare delle relazioni, ovvero che la candidata a Presidente della regione di un partito (la Marini) NON può in alcun modo essere (infatti non lo è) in contrapposizione con il partito che rappresenta e la cui linea è dettata da chi lo guida (Renzi in qualità di Segretario del Partito). La Marini dunque, pur con alcune differenze, in sostanza è in linea con le politiche ispirate dal PD e dunque da Renzi. Questo non significa affatto che in un confronto tra il PD e la sinistra locali non sia possibile trovare una sintesi più alta delle rispettive posizioni, al contrario. Tuttavia è il negare che le posizioni di partenza siano distanti (come si cerca goffamente di fare sostenendo che la Marini sia altro da Renzi), dimostra tutta la debolezza e mancanza di autorevolezza della proposta in campo, che rischia così di essere scambiata per una mera operazione personalistica (da qui la dannosità di questo modo di porsi). Se non lo è, se quelal della Sinistra per l'Umbria non è una operazione personalistica - come credo che non lo sia - allora si deve avere il coraggio e l'onestà intellettuale di riconscere pari dignità al nostro interlocutore, riconoscendo quindi che le posizioni del PD e le scelte di Renzi sono legittime (pur nelle differenze di valutazione) e non incompatibili con le nostre (pur nella necessità di una loro evoluzione). Non si può demonizzare il segretario nazionale di un partito e poi allearsi con esso a livello locale. Un conto sono le differenze, un conto è l'incompatibilità. E se non si capisce questa differenza e ci si illude di offendere con la sinistra e di tendere la mano con la destra allora davvero per la sinistra in questa regione di strada da fare ce nè ancora molta.