La lettera aperta del consigliere comunale Marcello Diso è il più fulgido esempio di onore politico e di amor civico che ci si potesse aspettare per dimostrare ancora una volta a quale livello di pressione sia stato sottoposto per renderlo suddito silenzioso ed acritico delle scelte e delle volontà della Giunta Morroni-Vecchiarelli-Vitali.
E' giusto e sacrosanto quello che dice il consigliere quando si dice indisponibile "a digerire quelli che considero difetti ed errori senza avere prima provato a cambiarli" ed è opportuno che l'abbia fatto in chiaro riferimento all'ultimo casus belli sull'ex consorzio, nel giorno stesso in cui il Sindaco e la Giunta ostentano la più grande faccia tosta nel riproporre il progetto di realizzazione di un ennesimo centro commerciale come se ne frattempo nulla sia successo.

Il forte richiamo a maggiore condivisione, partecipazione e confronto che ha inteso fare il consigliere comunale è un'ulteriore ed inequivocabile denuncia nei confronti di un'Amministrazione comunale che ha elevato le sue prove muscolari ed autoreferenziali di forza a fondamento stesso del proprio agire e del proprio rapportarsi con le opposizioni e con la Città, anche su una questione così rilevante come il recupero dell'area dell'ex consorzio, dove si è fatto tutto alla chetichella e si pretendeva il bevi o affoga, senza scampo alcuno per una discussione sul merito.
Dopo che Tutti Uniti per Gualdo e il suo assessore "incondizionatamente fedele" si erano affrettati ad annunciare le dimissioni del consigliere comunale e a pretendere il bavaglio per la stampa, senza alcun convenevole e senza attendere la comunicazione personale di Diso sulle sue reali volontà, avevamo voluto attestargli la nostra vicinanza e la nostra solidarietà, piena, sentita e non pelosa, rimarcando come da questa vicenda ne rimanesse stracciata l'idea stessa della buona politica al servizio della Città e del suo rinnovamento.

Ora che Diso ha detto la sua, si è detto non convinto di voler dimettersi ed intende riflettere sulla prosecuzione del suo mandato, gli rivolgiamo l'appello a superare la sua sofferenza morale, a non mollare e a non darla vinta a chi nell'episodio così sciagurato, in tutta evidenza, ha prima preteso il suo silenzio e la sua sottomissione totale ed infine, non ottenendoli, premeva per le sue dimissioni. Non si dimetta Diso, non prima che si stacchi la spina definitiva a questa Giunta e si ponga una fine eguale per tutti i suoi comprimari a questa brutta e fallimentare esperienza amministrativa.

Non si dimetta Diso, continui da consigliere comunale a coltivare la sua idea nobile della politica e ad impegnarsi per il bene comune della Città, finchè ne ha la possibilità. Libertà e dignità non sono in vendita nè possono essere barattate con una poltrona, quella dell'"incondizionatamente fedele" assessore di TUPG.
Altro che diffide alla stampa, altro che tentativi di imporre l'olio di ricino della volontà impermeabile della Giunta, altro che tentativi di silenziare il consiglio comunale, le voci critiche ed una Città intera, altro che tentativi di mettere in sordina un caso politico evidente che si è colorato di giallo e rappresenta un ulteriore sconquasso per la Giunta e per la "maggioranza". La lettera di Diso fa finalmente luce sull'intera vicenda e chiarisce ogni motivo ed ogni responsabilità, senza più ombre e margini di dubbio. La sua comunicazione è uno schiaffo sonoro a Tutti uniti per Gualdo e alla sua assessore "incondizionatamente fedele" che avevano già assaporato la soluzione più facile ed erano pronti a continuare a fare da stampella inutile al Sindaco e alla Giunta.

Quel che rimane dei presunti "civici" resta con un palmo di naso ed il comportamento tenuto nei confronti di Diso svela bene che sotto i colori biancorossi del loro simbolo pulsa un cuore profondamente e visceralmente nero. Se dopo questa sua lettera, Diso si dimetterà sarà allora evidente che la democrazia a Gualdo avrà fatto il posto alla sete di poltrone, quella che lui stesso chiama la conservazione solo numerica della maggioranza, e, soprattutto, agli affari dei soliti noti.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini


 

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