Gli effetti della spending review sulla sanità sono ovviamente disastrosi anche dalle nostre parti e si cominciano a dispiegare presso l’ospedale comprensoriale. Tra le diverse altre vicissitudini, nel mese di giugno è prevista la scadenza dell’appalto per la gestione di alcuni servizi ausiliari ed è lecito supporre che non vi sia alcuna volontà di venire ad una proroga, anche perché ad oggi nessun atto è stato compiuto per dare seguito e continuità a quei servizi.

Si tratta della parte meno visibile e più fragile del sistema sanitario, ma non per questo meno importante per garantire un livello adeguato dei servizi e delle prestazioni ospedaliere. Il personale ausiliario e generico impiegato nelle cooperative, per quanto svolga le mansioni più umili e meno specialistiche, rappresenta infatti un supporto essenziale alle funzioni svolte dagli infermieri professionali e dalle OSS, senza il quale si aggraverebbe il carico di lavoro di questi ultimi, già di per sé altrettanto funestato dai tagli e costretto a turnazioni sempre più spesso sovrumane che potrebbero finanche pregiudicare la sicurezza delle cure e delle prestazioni.

L’eventuale taglio della convenzione con le cooperative metterebbe dunque a rischio tutto il  “sistema” ospedaliero e finirebbe per rivolgersi contro la qualità dell’offerta sanitaria dovuta ai cittadini, con conseguenze potenzialmente anche gravi sulla sicurezza e l’igiene della struttura e sull’appropriatezza di molti dei suoi servizi.

Nel caso in questione, a rischio c’è il posto di almeno dieci lavoratrici e lavoratori, non proprio una bazzecola di questi tempi, che rischiano di ritrovarsi da un giorno all’altro sulla strada, in quanto se all’appalto non si darà prosecuzione la cooperativa sarà costretta a licenziare, non senza prima proporre a costoro altre collocazioni impossibili: sfidiamo qualunque madre di famiglia a rendersi disponibile per poche centinaia di euro al mese a sostenere turni di lavoro e viaggi quotidiani a cento e passa chilometri da casa!

Questi tagli che si compiono sempre più spesso chirurgicamente in tutto silenzio e per la sola disperazione di chi li subisce vanno perciò fermati e il rischio della perdita del posto di lavoro va assolutamente scongiurato, trovando soluzioni alternative per la riqualificazione delle operatrici e degli operatori e per la continuità del loro impiego.

Così come va salvaguardato lo standard dei servizi di un ospedale nato appena cinque anni fa.

E’ per questo che rivolgiamo l’appello ai Sindaci del territorio affinché si occupino immediatamente della faccenda e, in virtù dei loro poteri in materia sanitaria, si impegnino per una soluzione che possa salvaguardare tutti i posti di lavoro e garantire la continuità dei servizi svolti da queste lavoratrici lavoratori che hanno gli stessi diritti e la stessa dignità di tutti gli altri che operano nel settore. Lo vogliamo rivolgere a quello di Gualdo in testa, vista la presenza tra essi di alcuni gualdesi.

Chiediamo che anche le organizzazioni sindacali intervengano a questo scopo, perché i tagli lineari non possano abbattersi come una scure, per pochi spiccioli peraltro, solo sui lavoratori tradizionalmente meno tutelati delle cooperative, nel mentre si continua a prestare tutta l’attenzione agli incarichi ed alle progressioni verticali dei “managers” di sanità.

Per la sinistra per Gualdo

Gianluca Graciolini

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