Solo grazie alla nostra iniziativa referendaria contro l’ennesima realizzazione di un centro commerciale all’ex consorzio si è potuto constatare che lo Statuto comunale, per quanto disponga di una norma che prevede autorevolmente la possibilità di ricorrere al referendum, non può essere applicato in assenza di un regolamento specifico che ne disciplini lo svolgimento.
Solo grazie alla nostra iniziativa che ha rimarcato questa vacatio normativa si è reso necessario l’insediamento della commissione consiliare preposta che sta per approntare le modifiche statutarie più opportune a colmare il buco e per predisporre il regolamento necessario a rendere concretamente possibile ed efficace il ricorso agli istituti della partecipazione e della democrazia diretta.

A questo proposito abbiamo già avanzato le due proposte con cui cercheremo di contribuire al rafforzamento degli strumenti referendari da mettere in disponibilità dei cittadini, ovvero la soppressione o la riduzione del quorum del 50% + 1 dei votanti nel caso di un referendum consultivo, proprio perché consultivo e non vincolante, e l’introduzione del referendum abrogativo a valere, con efficacia invece vincolante, sulle delibere di consiglio e di giunta, per tutti quegli argomenti che attengano l’interesse generale della collettività gualdese.

Non solo. L’occasione della rivisitazione statutaria è assolutamente e finalmente propizia per introdurre delle modifiche che prevedano il riconoscimento dell’acqua e di internet come beni comuni e dell’accesso ad essi come diritto universale.

Nel caso dell’acqua, si tratterebbe solo di una presa d’atto della delibera già esecutiva dal gennaio del 2011 che il consiglio comunale adottò su nostra proposta e dopo una lunga battaglia e che disponeva proprio la modifica e l’integrazione dello Statuto comunale affinché l’acqua venisse considerata un bene comune e pubblico e il servizio idrico privo di rilevanza economica. Si ricorda tra l’altro che la proposta, e di riflesso la delibera adottata, era suffragata dalle 660 firme di cittadini raccolte dal Comitato Pro Acqua, ma, soprattutto, che il suo spirito è stato confermato dall’esito referendario del giugno 2011, al quale oltre 6600 gualdesi hanno contribuito con il loro voto.

Ad oggi, quella delibera è stata illegittimamente disattesa e la Giunta e la maggioranza si sono rivelate clamorosamente, maldestramente e scientemente inadempienti. Ora, con la procedura riaperta per la modifica dello Statuto, non vi saranno più scusanti.

Quanto ad internet, si tratta di un'importante occasione di sviluppo per la nostra Città. La rete è uno strumento sempre più utilizzato dai gualdesi, uno strumento che sta di fatto rivoluzionando in termini positivi comunicazione e relazioni. In questo senso vogliamo sottolineare come Internet stia avendo un ruolo centrale nello sviluppo della conoscenza di massa, del confronto e della partecipazione civile. Elementi questi ultimi da sviluppare anche in un'ottica di maggiore trasparenza rispetto alla pubblica amministrazione. Soprattutto per le piccole e medie imprese, l'accesso alla rete e maggiori risorse da investire sulle moderne infrastrutture tecnologiche possono rappresentare elementi concreti per nuovi modelli di sviluppo economico e per la crescita della produttività. Internet, al pari dell’acqua, della salute e dell’istruzione, deve oramai essere considerata una tecnologia ed uno strumento di conoscenza annoverabile tra i beni comuni ed il suo accesso deve essere elevato ad un diritto universale, anche perché sono tuttora e spaventosamente aperte le problematiche legate al divario tra chi ha accesso effettivo alle nuove tecnologie e chi ne è escluso in modo parziale e totale, alimentandosi così nuove disuguaglianze economiche, sociali e culturali che producono cittadini di serie a e di serie b ed aree geografiche a maggiore marginalità.

L’introduzione di internet bene comune nello Statuto comunale chiama in causa anche il Comune a fare la sua parte per ridurre ed abbattere quel divario e rendere effettivo un diritto. Saranno queste, oltre a quelle sugli istituti referendari, le proposte che porteremo all’attenzione del consiglio comunale per qualificare e modernizzare lo Statuto. Affinché poi tutto non resti lettera morta, la sinistra per Gualdo si adopererà con concrete azioni di mobilitazione, informazione e responsabilizzazione.

Stiamo perciò organizzando un’iniziativa proprio in questa direzione con la partecipazione dell’assessore regionale al ramo Stefano Vinti e Brunello Castellani, amministratore unico di Centralcom, la società umbra a partecipazione pubblica impegnata in progetti finalizzati al superamento del divario digitale e alla realizzazione di una rete pubblica di nuova generazione (Ngn) e di un'infrastruttura di telecomunicazioni con tecnologia wireless che e' in fase di collaudo ed e' finalizzata ad abilitare l'accesso a internet in larga banda di circa 58 mila abitanti di 42 comuni umbri, compreso il nostro.

Acqua e internet beni comuni sono atti assolutamente dovuti per chiunque voglia accogliere la grande domanda di cambiamento presente nel Paese e nella comunità locale e saranno due dei punti fermi e cruciali dell’alternativa popolare, civile e di sinistra che servirà a cambiare realmente l’andazzo nella nostra Città.

Per la sinistra per Gualdo: Gianluca Graciolini

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