PERUGIA - Più cultura, più reti di conoscenza, più servizi digitali e più condivisione, meno tecnologia perché già c’è e va piuttosto aggiornata e utilizzata in maniera più interdipendente: in sintesi, è questo il percorso che la coordinatrice regionale Anna Lisa Doria, intervenendo stamani nella seconda giornata del convegno  “#umbriadigitale/ costruiamo insieme l’agenda digitale” promosso dalla Regione Umbria, ha tracciato per la realizzazione dell’Agenda digitale, “volàno di sviluppo decisivo per il futuro dell’Umbria e al quale tutta la struttura regionale sta lavorando con impegno e celerità”.

  “Per la sua definizione – ha sottolineato – abbiamo seguito la strada della partecipazione e della collaborazione perché ci crediamo fortemente: vogliamo andare oltre la logica della pubblica amministrazione che eroga servizi a utenti e clienti, cercando il concorso di tutti su scelte prioritarie e la corresponsabilizzazione rispetto a obiettivi misurabili e tangibili. Messo a punto il progetto – ha proseguito – dobbiamo avere la capacità di tradurlo in un servizio. I tre aspetti da sviluppare, è questo che l’Umbria ci chiede, riguardano i processi economici per l’innovazione e lo sviluppo delle imprese umbre, i processi sociali in modo da favorire l’inclusione sociale, l’e-government e la semplificazione amministrativa per facilitare l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione”.

   “Non cominciamo da zero”, ha detto la coordinatrice regionale, ricordando le normative regionali, gli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture e soffermandosi sull’importanza del confronto e della condivisione. “Anche attraverso l’ideario, lo speciale sito che abbiamo creato per raccogliere proposte e progetti sull’innovazione sociale, la semplificazione e il miglioramento dei servizi, abbiamo voluto rendere il cittadino protagonista nella progettazione e nello stesso modo opereremo per le successive fasi di accompagnamento e per il monitoraggio che attiveremo sull’attuazione e l’efficacia delle azioni, coinvolgendo in particolare i giovani, magari attraverso un rapporto più stringente con l’Università”.

  “È la fase in cui occorre agire e in Umbria ci sono le condizioni per farlo, mettendo a frutto energie e risorse” ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture tecnologiche immateriali, Stefano Vinti, che ha delineato anche le prossime fasi della “road map”.

Innanzitutto, sulla base dei risultati del confronto della due giorni che si conclude oggi, tra maggio e giugno la Regione convocherà la riunione del Tavolo dell’Alleanza per lo sviluppo - Umbria 2015 per continuare il confronto sull’Agenda digitale con parti sociali, forze economiche, istituzioni, mondo del volontariato, delle professioni e gli altri soggetti rappresentativi della comunità regionale “Entro pochi giorni – ha detto inoltre l’assessore Vinti – la Giunta regionale valuterà la proposta della prima legge regionale in materia di infrastrutture per le telecomunicazioni. Una legge organica con cui la Regione, all’avanguardia nel panorama nazionale, riconosce a tutti i cittadini il diritto dell’accesso a internet e ai servizi tecnologici, promuovendo uno sviluppo delle infrastrutture per le telecomunicazioni in armonia con il patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale dell’Umbria”.

  “C’è l’urgenza – ha sostenuto Vinti – che le infrastrutture non penalizzino né territori né cittadini e che la rete diventi uno strumento per lo sviluppo sociale ed economico, per nuove forme di democrazia, che contribuisca alla riduzione del danno della crisi economica. Questa due giorni – ha concluso – segna un passaggio importante nel percorso verso la concretizzazione di uno strumento che la Giunta regionale ha posto tra le sue priorità nel programma di legislatura, quale asse fondante e fondamentale per costruire il futuro dell’Umbria”.

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La “rete” può portare nuova vita alla democrazia e l’Umbria, nella creazione dell’Agenda digitale, può sperimentare un modello da esportare in altre regioni italiane: si può riassumere così il resoconto finale delle tre sessioni di lavoro che si sono tenute oggi nell’ambito di  “#umbriadigitale/costruiamo insieme l’agenda digitale”.

Tre gli argomenti trattati: “Il digitale per welfare e qualità della vita” di cui rapporteur era Marco Fratoddi de “La Nuova Ecologia”, “Il digitale per cultura e competitività” con Nello Iacono, di Stati Generali dell’Innovazione, “Il digitale per comunità ed inclusione”, con  Carlo Infante di Urban Experience.

   Sintetizzando il senso dei lavori, Carlo Infante ha citato Robert Kennedy, “il Pil misura tante cose – ha detto -  ma non ciò per cui vale la pena di vivere”.

“Oggi – ha aggiunto – in un momento in cui abbiamo bisogno di inventare un nuovo modello economico, ci serve qualcosa di veramente nuono e la rete rappresenta uno splendido strumento per ascoltare la voce di tutti e alimentare il desiderio di futuro”.

“Ma per innovare – ha precisato – serve la creatività sociale e la partecipazione attiva della comunità. Per far ciò bisogna ispirarsi in qualche modo agli antichi romani che costruirono gli acquedotti  per far arrivare a tutti l’acqua inteso come “bene comune”. Internet oggi per noi è come l’acqua ‘un bene comune’ e le infrastrutture immateriali devono essere così capillari da permetterne l’accesso a tutti e colmare il digital divide tra i territori”.

  Per i rapporteur l’Umbria in questo processo può diventare un laboratorio di innovazione sociale coniugando l’avanzamento tecnologico con la capacità di coesione sociale che da sempre la Regione esprime.

  “Queste due giornate – ha detto  Nello Iacono, di Stati Generali dell’Innovazione – aprono un percorso che si fonda sulla partecipazione e sui suggerimenti di rappresentanti delle imprese, dell’università e delle associazioni, che hanno portato la loro esperienza, come quella delle biblioteche umbre, e le loro proposte. Nel campo della cultura in particolare, abbiamo visto che già sono state sperimentate  buone pratiche che però  ora bisogna mettere a sistema”.

Carlo Infante di Urban Experience, ha  messo in evidenza che prioritario in questo processo, è mettere al centro la persona: “L’Umbria – ha evidenziato – è una regione in cui gli abitanti non vogliono andare via, al contrario vogliono restare conquistando una qualità della vita migliore fondata sull’inclusione sociale che non può prescindere dall’avanzamento tecnologico”.

 

 

Alla presentazione degli esiti dei lavori erano presenti gli assessori regionali, Fabrizio Bracco, Carla Casciari, Fernanda Cecchini e Stefano Vinti, i direttori regionale, Emilio Duca e Lucio Caporizzi, che hanno ribadito l’importanza  di  definire piani operativi per arrivare ad erogare servizi digitali ai cittadini in modo capillare, favorendo così lo sviluppo del territorio”.

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