“Sono convinto che nessuno dei consiglieri, a partire da quelli di maggioranza che come me a settembre
votarono convintamente la legge regionale sulla 'semplificazione amministrativa e normativa dell'ordinamento regionale e degli enti locali”, abbia mai pensato di utilizzare questo importante passaggio per aggirare, piuttosto che alleggerire, le procedure e le norme vigenti, specialmente nel campo della tutela ambientale e paesaggistica”.

Lo afferma Orfeo Goracci, vice presidente del Consiglio regionale, a proposito della normativa umbra, oggetto di una petizione popolare presentata la settimana scorsa dall'avvocato Urbano Barelli, vice presidente nazionale e presidente della Sezione di Perugia di Italia Nostra, ricordando che quella legge approvata alla unanimità è nata per “snellire i precorsi amministrativi e burocratici, che spesso, a causa della costante produzione di leggi e norme ad ogni livello, rende macchinosa e pesante da più punti di vista la realizzazione di legittime aspettative ed utili iniziative di cittadini, imprese, aziende”.

Dopo aver evidenziato come la petizione “richiama l'attenzione su aspetti specifici e delicati della legge”, Goracci ritiene che: “Alla luce delle valutazioni rappresentate con ampia e competente argomentazione nella
petizione, sia doveroso e necessario procedere quanto prima ad una verifica, nelle sedi opportune, per valutare il merito delle osservazioni”. Verifica necessaria, chiarisce Goracci, per due motivi: “Evitare che, a
fronte del nostro intendimento di snellire le procedure, eventuali contenziosi sulla legittimità legislativa non producano l'effetto opposto ed aprano la strada a ricorsi e contro ricorsi che non sarebbero utili a nessuno; impedire che il dispositivo, così come licenziato, possa di fatto  sanare situazioni pregresse e consentire iniziative incompatibili con la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione dei valori ambientali e paesaggistici che sono il punto di forza dei territori dell'Umbria”.

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