Una parte della stampa critica il percorso seguito da "Rigenerazione Democratica" accusando i "giovani" di non aver avuto il coraggio di promuovere una battaglia generazionale.

Sono in disaccordo con questa lettura per vari motivi che provo a spiegare.

Intanto reputo profondamente sbagliato e sterile il tentativo di ridurre il nostro congresso unicamente ad un confronto di "certificati anagrafici".

Al centro della discussione c'è e deve esserci la prospettiva di cambiare radicalmente la linea politica del partito recuperando l'umiltà, l'idealita', l'identità e la credibilità per ricostruire una "connessione sentimentale" con i blocchi sociali confinati ai margini della nostra società.

Il cambiamento presuppone non solo la prospettiva di "sostituire nuove facce" a quelle già viste , ma , piuttosto, la capacità di promuovere il protagonismo politico di forze nuove.

In queste settimane chi ha proposto Giuliano Giubilei candidato sindaco di Perugia ha saputo cogliere le prospettive di cambiamento che quella città avanza.

Per fare questo dobbiamo abbandonare gli schemi del passato.

Il Congresso Regionale del 2014 lo abbiamo costruito cercando larghe convergenze, da Giampiero Bocci a Catiuscia Marini. 

Molti di noi, compreso il sottoscritto, hanno accompagnato quel percorso.

La loro proposta, percio' , non è una novità.

È un film già visto e che purtroppo non è piaciuto se proprio il 4 marzo 2018, le amministrative precedenti  e successive deve insegnarci qualcosa.

Potremmo veramente recuperare la giusta strada facendo finta che in questo periodo non sia successo nulla?

La vera novità di questa fase è che dietro a me e Simona Meloni molti dirigenti, perlopiù giovani, stanchi del correntismo esasperato che svuota gli organismi dirigenti, riduce l'iniziativa politica e divide classi dirigenti sui territori hanno deciso di staccare la spina.

Come?

Avanzare una proposta autonoma per poi essere arbitri in Assemblea tra due progetti di cui ci saremmo sentiti esclusi?

No Grazie.

Abbiamo scelto di stringere un'alleanza per aprire una stagione nuova con chi, Walter Verini, ha la credibilità per garantire il progetto di rinnovamento del partito non essendo mai stato parte delle lotte o dispute, più o meno recenti.

Se vogliamo essere onesti l'unico punto di novità, su cui gli iscritti saranno chiamati a pronunciarsi, è tutto qui.

Perciò definitelo "coraggioso" il nostro percorso; le parole "paura", "ritirata", etc attribuitele a chi , nonostante i segnali degli elettori, ancora  non vede che il carrierismo, la fidelizzazione, l'apatia politica ed intellettuale, il dirigismo sono i mali di questo partito contro cui dovremmo tutti responsabilmente scagliarci.

Il nostro bersaglio è questo!

Le persone, soprattutto quelle collocate sulla proposta alternativa, con i loro profili,  la loro esperienza e le loro prospettive rappresentano enormi ricchezze sulle quali ricercare l'unità, sulla base di una sintesi politica però e mai di una stretta di mano.

Tutto questo chiamatelo "autonomia".

Andrea Pensi

 

 

 

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