Accorpamento dell’Itg “Arnolfo Di Cambio” all’Ite “Capitini-Vittorio Emanuele II”: è questa l’ipotesi che mette d’accordo Provincia di Perugia e Istituto Capitini e fa rientrare l’allarme scaturito da una prima proposta di scambiare la sede Ite con quella del Liceo Alessi. L’occasione di confronto tra l’Istituto tecnico perugino e l’Amministrazione provinciale è stata offerta dalla riunione odierna della seconda Commissione consiliare, presieduta da Giampiero Fugnanesi. Seduta dedicata proprio alle ipotesi sul tappeto formulate dalla Provincia di Perugia al fine di ottemperare, come spiegato dal dirigente alla gestione patrimoniale Sergio Formica, alla necessità di contrarre le spese legate agli affitti passivi e di razionalizzare gli spazi.

In particolar modo, si è delineata la necessità di recuperare spazi dove allocare gli uffici attualmente presenti nella sede di Madonna Alta, che comportano una spesa annua di 450.000 euro e non pochi disagi per l’utenza. Uffici che potrebbero essere riuniti con gli altri di Via Palermo, una volta individuati spazi dove trasferire l’Ufficio scolastico provinciale. Una prima ipotesi consisteva nell’invertire le sedi del “Capitini-Vittorio Emanuele II” e del Liceo scientifico “Alessi”, con conseguente riunificazione di quest’ultimo in un’unica sede e utilizzo dell’ex succursale di via Annibale Vecchi come sede dell’Ufficio scolastico provinciale. Una soluzione che al contempo avrebbe consentito di dare risposte alle ripetute richieste dell’Alessi di essere sistemato in una sede unica ed avere un più razionale utilizzo delle palestre scolastiche.

Ma questa ipotesi, come rappresentato anche questa mattina dalla dirigente Isabella Giovagnoni e da una rappresentanza studentesca dell’Istituto, ha incontrato l’obiezione del Capitini, che non l’ha ritenuta né didatticamente razionale, né economicamente vantaggiosa. Si è pertanto fatta strada una seconda ipotesi, che, come detto, sta incontrando il favore dei soggetti coinvolti e delle stesse forze politiche, consistente nell’accorpamento dell’Itg “Di Cambio” (che con delibera regionale dello scorso dicembre viene annessa al Capitini), allo stesso Ite. Soluzione che contemporaneamente consente di utilizzare parte dell’attuale sede del Geometri, ubicata nel Parco di Santa Margherita, per le esigenze dell’Ufficio scolastico provinciale che, a sua volta, libererà gli spazi di Via Palermo dove andranno a collocarsi gli uffici provinciali di Madonna Alta.

Tale ipotesi, come spiegato da Formica, ha il vantaggio di ridurre i traslochi scolastici al minimo, in quanto comporta un trasferimento di appena 250 studenti, contro i 2.300 dell’ipotesi iniziale e, pertanto, di poter essere attuata nel periodo estivo senza interferire con le attività didattiche. Di soluzione ragionevole e opportuna hanno parlato tutti i diversi esponenti politici. Per Luca Baldelli (Prc) si tratta di un’operazione fondamentale che reca vantaggi alla Provincia e ai due istituti scolastici. Anche Franco Asciutti (candidato presidente coalizione Lega Nord-Pdl) ha condiviso questa idea ed ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dagli uffici tecnici, mentre Enrico Bastioli (Sinistra e Libertà – Socialisti Riformisti), nel sottolineare l’aspetto positivo della proposta, ha suggerito alla Commissione di effettuare un apposito sopralluogo.

“La prima ipotesi era palesemente errata - ha fatto notare Piero Sorcini (Pdl) -, si poteva evitare di creare tutto questo allarmismo”. A suo avviso ciò che è mancato nel tempo è stata una vera razionalizzazione del complesso patrimonio scolastico provinciale. “Le razionalizzazioni si fanno con un lavoro certosino e con il coinvolgimento delle scuole”, è stato l’appello di Franco Granocchia (Idv), mentre Edoardo Alunni (Pdl) si è detto soddisfatto per il clima sereno che è stato ristabilito.

“La seconda ipotesi è nata a seguito della lettera ricevuta il 24 aprile dal Capitini e subito ci siamo attivati per verificarne la fattibilità – ha ricostruito l’assessore alla pubblica istruzione Donatella Porzi -: questo sta a dimostrare che non abbiamo posizioni preconcette”. Nell’annunciare dunque che questa è l’ipotesi verso la quale si sta concretamente muovendo l’Amministrazione provinciale, Porzi ha fatto notare come nell’arco di quattro anni l’Ente di Piazza Italia si sia impegnato sensibilmente sul fronte della riduzione delle spese passive, chiudendo quattro sedi e adoperandosi per la chiusura della quinta, quella di Madonna Alta. Un abbattimento di costi per affitti pari al 70-75%.    

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