PERUGIA - “Dobbiamo smettere di collegare il numero dei docenti esclusivamente a quello degli alunni. I parametri sono molto più complessi”. E' quanto sostiene Emanuela Arcaleni, responsabile Istruzione per l'Italia dei Valori dell'Umbria. “Lo scorso settembre la Conferenza delle Regioni ha approvato a larga maggioranza un calcolo alternativo rispetto a quello del Miur che, tradotto in numeri, comporterebbe per la nostra regione un aumento di 290 insegnanti.

Cosa farci? Innanzitutto - propone Arcaleni - eliminare diverse classi pollaio, ripristinare i corsi di recupero e le iniziative per integrare efficacemente gli studenti stranieri, riavviare il tempo pieno dando seguito alle richieste delle famiglie,e le attività di laboratorio per i licei artistici e gli istituti tecnico-professionali, quasi del tutto eliminate dalla Riforma Gelmini. Soprattutto eliminare la vergognosa discriminazione nei confronti dei ragazzi disabili rispettando sempre il parametro ministeriale di un insegnante per due alunni. Bene ha fatto la Regione – conclude Arcaleni – a impugnare la norma che impone l'accorpamento delle scuole fino al raggiungimento dei mille alunni ma se questa è la strategia la si persegua fino in fondo.

E' bene che la Regione prenda in mano l'intera gestione degli organici e dell’istruzione, come detta il novellato Titolo V della Costituzione, imponendo finalmente nuovi parametri e uscendo da un calcolo primitivo che tratta insegnanti e alunni come semplici numeri”.

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