PERUGIA - Le lavoratrici, i lavoratori e le organizzazioni sindacali della Perugina hanno indetto assemblee in fabbrica per preparare lo sciopero di otto ore e la mobilitazione presso il MISE previsti per il prossimo 27 luglio. L'obiettivo è quello di bloccare i 340 licenziamenti annunciati da Nestlé presso lo stabilimento di San Sisto, Perugia. Si tratta di una lotta decisiva ed esemplare per evitare l'ennesimo e drammatico ridimensionamento occupazionale presso lo storico stabilimento ex Perugina.

Anche in questo caso, e a fronte del mancato rispetto dell'accordo raggiunto l'anno scorso, è evidente che il nostro paese sia diventato di fatto un supermercato in cui vengono a fare la spesa le multinazionali per acquisire marchi storici e poi dismettere la produzione. Il rischio che si corre è la delocalizzazione o comunque la fine della contrattualizzazione della stagionalità sostituita dal ricorso al lavoro interinale e precario con contratti a chiamata.

La possibile perdita di oltre trecento posti di lavoro rappresenterebbe un altro colpo durissimo per il paese e per una Regione qual è l'Umbria già oggi fortemente attraversata da una pesante crisi economica e sociale. Per questo Rifondazione comunista a tutti i livelli sostiene e sosterrà la mobilitazione in atto e si attiverà anche nelle sedi istituzionali per sostenere le richieste di lavoratori e sindacati.

Enrico Flamini, Segretario Regionale Prc-SE Umbria

 

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