Di Armando Allegretti

PERUGIA - Martedì 6 settembre sarà sciopero generale. Questa è la decisione presa dalla Cgil al termine della riunione dei segretari generali di categoria e territoriali, che si è svolta a Roma il 23 agosto. Lo stop di 8 ore per ogni turno è stato indetto per dire no ad una Manovra definita “iniqua e sbagliata”.

Nelle parole del Segretario di Perugia Vincenzo Sgalla ad Umbrialeft, i motivi che hanno spinto la Cigl ad una scelta così rapida: “lo sciopero servirà principalmente a dare la possibilità ai cittadini e ai lavoratori di esprimere ciò che pensano e dire no ad una manovra che non fa altro aggiungere un’incertezza che renderà i lavoratori sempre più precari”.

Lo sciopero di 8 ore indetto dalla Cgil “ha delle priorità – continua Sgalla – vuole cambiare la struttura e la filosofia della manovra, servirà a mandare dei segnali chiari riguardo ai tagli, in secondo luogo si rischia di mettere in serio pericolo i lavoratori”.

Lo sciopero indetto per il 6 settembre una grande mobilitazione per chiedere l'immediato ritiro di una manovra che non favorisce la crescita e fa pagare solo ai contribuenti onesti.
Per quanto riguarda un mio giudizio soggettivo e personale, continua Sgalla, all’iniquità sociale della Manovra così varata si aggiunge la beffa (oltre al danno n.d.r.) della disciplina del lavoro, per arrivare al pareggio del Bilancio non si può licenziare un lavoratore”. I tagli ci sono e sono “evidenti – conclude il segretario di Perugia, e coerenti con le scelte del Governo di centro destra, tagli che aggiungono l’incertezza che renderanno i lavoratori sempre più precari”.

In merito alla scelta “forzata” di un sciopero il giorno prima della discussione in Senato sul decreto, Sgalla ha riferito ad Umbrialeft, che “non si tratta di uno sciopero di testimonianza ma con un adesione di qualche milione di cittadini che manifesterà contro una manovra iniqua noi speriamo di poter influire sulla scelta del Governo”.

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