La situazione di emergenza che si è venuta a creare in Italia negli ultimi tempi ha messo in risalto una delle peculiarità del Paese. Una marea di volontari che fanno notare la loro presenza nei momenti del bisogno. Tra questi rientra Sara Chiavarini, allenatrice della School Volley Perugia, che dal 2006 opera all'interno delle strutture della Protezione Civile. E' lei a spiegare l'attività svolta in questo periodo:

E' stata una situazione di emergenza e, come sempre, ho indossato la divisa e mi sono resa reperibile in qualsiasi orario, dalla mattina alla sera. Come gruppo operiamo sia in ambito comunale che regionale e siamo di supporto alle forze dell’ordine nel monitoraggio del territorio. Nella prima fase ci siamo occupati di distribuire tutto il materiale necessario. Come i dispositivi di protezione individuale alle strutture sanitarie, oppure i tablet a diverse famiglie per consentire ai figli di le lezioni  a distanza. Con il mio gruppo abbiamo anche supportato gli anziani, malati o in quarantena consegnando loro farmaci e la spesa. Sottolineo come il compito primario del volontario di protezione civile è quello di dare un supporto morale alle persone in difficoltà. E, a causa del distanziamento sociale,  abbiamo dovuto usare solo le parole per far capire alle persone sole e bisognose che potevano contare sul nostro aiuto.

Ma cosa è cambiato con la fase 2, quella della ripartenza?

Dal 4 maggio la nostra attività è cambiata, ci siamo concentrati sulla consegna mascherine ai cittadini. Siamo stati di supporto all'ospedale e nelle ASL nel contigentamento degli ingressi. Stessa misura nei parchi cittadini, devo dire che i perugini si sono comportati molto bene. Ora la fase emergenziale è, per fortuna, terminata e noi volontari abbiamo dismesso la divisa e siamo tornati a casa.

Sara, tu sei una istruttrice della School Volley Perugia, hai svolto videolezioni per tenere i tuoi gruppi...

Si, io sono partita quasi subito con le videolezioni, da metà marzo. Ho riscontrato molto interesse da parte soprattutto dell' under 12 ed under 14. Oltre che lavorare fisicamente sono riuscita a fare anche della tecnica con la palla. Più complicato con la under 16 dove abbiamo lavorato solo fisicamente. Certo le presenze nel tempo non sono state costanti, complice anche l'arrivo della primavera, ma spero di riprendere dal vivo nei prossimi giorni.

Insomma, nonostante l'emergenza sembra che le tue giornate siano state piene ugualmente...

Io spero di essere un esempio per i miei atleti e che, un giorno, possano diventare volontari anche loro. Ritengo che far bene agli altri faccia bene anche a noi stessi. Ti senti utile e motivato. 

Condividi