PERUGIA – Il consigliere regionale Gianluca Cirignoni (Umbria popolare-Ncd) ha chiesto agli uffici dell'Assemblea legislativa dell'Umbria di eseguire nei prossimi giorni una verifica puntuale e un approfondimento dell'articolo 105 del “Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali”, attualmente all'esame della Terza commissione del Consiglio, quello riguardante il "Diritto di accesso alla assistenza sanitaria e ospedaliera".

“Il testo dell'articolo 105 – spiega Cirignoni – è stato predisposto dalla Giunta come 'adeguamento tecnico', dato che il testo unico non può innovare le norme, e dispone che i cittadini di uno degli stati della UE che siano anche solo presenti sul territorio regionale abbiano diritto di accedere all'assistenza sanitaria e ospedaliera umbra. Rimanendo in attesa di conoscere i risultati delle verifiche e degli approfondimenti normativi che ho richiesto, faccio notare che attualmente i cittadini umbri che vogliano curarsi in strutture sanitarie di paesi della UE debbono confrontarsi con una normativa specifica che prevede adempimenti burocratici di vario tipo (tessera Team per cure urgenti e necessarie durante soggiorni temporanei) ed autorizzazioni da parte delle Asl di appartenenza (per cure programmate a condizione che  non possano essere prestate in Italia entro un lasso di tempo accettabile).

A mio avviso – conclude Cirignoni - quanto disposto dall'articolo 105, oltre ad essere un'innovazione illegittima della normativa regionale vigente e in contrasto con quella nazionale. Potrebbe contribuire infatti all'allungamento delle liste di attesa della nostra sanità e aprendo le porte e le casse della sanità regionale all'assalto di pazienti comunitari, rischia di danneggiare gli umbri e di discriminarli nel caso essi si vogliano curare in altri paesi della UE , dove debbono munirsi di tessere e autorizzazioni”.

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