PERUGIA - Il consigliere regionale Fiammetta Modena (Per l'Umbria – Pdl) commenta quanto dichiarato dalla manager della Asl 3, Gigliola Rosignoli, nell'intervista pubblicata questa mattina dal Corriere dell'Umbria. Per Modena la “compagna G” dovrebbe “parlare e non solo minacciare di farlo”, dato che “una presidente della Giunta regionale che non ha la schiena abbastanza diritta né per difenderla né per revocarla non merita il suo silenzio”.

“Avevamo capito da un pezzo che la Rosignoli non era disponibile a fare da capro espiatorio per tutti. Ed ora l'eterna indecisione della presidente Marini a fare qualsiasi scelta sulla questione di Sanitopoli (tutti compresi, nessuno escluso), il documento amletico del Partito democratico sulla questione morale e il giochino dei quattro cantoni all'interno della maggioranza (si dimette Tizio allora si deve dimettere Caio) si sono rivelati altalene ipocrite arrivate al capolinea”. Lo afferma il consigliere regionale Fiammetta Modena (Per l'Umbria – Pdl) facendo riferimento a quanto dichiarato dalla manager della Asl 3, Gigliola Rosignoli, nell'intervista pubblicata questa mattina (il cui testo integrale è disponibile nella Rassegna stampa del Consiglio regionale http://goo.gl/LdgRy).

Secondo l'esponente dell'opposizione a Palazzo Cesaroni “è arrivata la rivolta della 'compagna G': 'mi fate pagare per tutti? Non ci sto'. Bene, siamo d'accordo. Tanto d'accordo che aspettiamo che la signora Rosignoli parli. Non limitandosi a 'minacciare di farlo'. Una presidente della Giunta regionale che non ha la schiena abbastanza diritta né per difenderla né per revocarla – conclude Modena - non merita il suo silenzio”. 

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