PERUGIA - Sandra Monacelli (Udc) ha presentato una mozione per impegnare la Giunta regionale ad “adottare, in sostituzione dell’attuale modalità di calcolo per i nuovi ticket sanitari aggiuntivi, il criterio denominato ‘fattore famiglia’ che determini facilmente il ‘reddito familiare pesato’ tramite il cumulo di tutti i redditi lordi dei componenti del nucleo rapportato a parametri che considerano il numero dei componenti il nucleo, la monogenitorialità, la vedovanza, l’invalidità ed eventuali altri parametri per meglio stimare il carico familiare”.

“Dal 12 settembre 2011 – spiega Monacelli - sono stati introdotti nuovi ticket sanitari aggiuntivi su farmaci, visite ed esami specialistici e la Regione Umbria ha scelto di applicare un sistema di ticket differenziato in base alla fascia di reddito del nucleo familiare fiscale, ritenuto più equo rispetto a quanto previsto dal Governo (che prevedeva un ticket di 10 euro per ogni prescrizione e per tutti i cittadini, senza considerare il reddito) ed ha confermato tutte le attuali esenzioni per chi è già esente dal pagamento del ticket. La decisione presa, rispetto a quella del Governo – sottolinea la portavoce dell’Udc - è di certo una scelta di buon senso, fatta nella consapevolezza che tale provvedimento sarebbe andato ad incidere indifferentemente e dunque ingiustamente sui cittadini, a prescindere dalle condizioni economiche e sociali ed infatti la Giunta stessa ha motivato il provvedimento con la volontà di tenere conto di quanto emerso nel confronto con le parti sociali, ritenendo opportuno adottare una soluzione più aderente alle specifiche caratteristiche dell'utenza regionale, individuando misure ispirate a criteri di equità e progressione della compartecipazione alla spesa in relazione alla progressione del reddito familiare”.

“La Giunta afferma altresì – prosegue - di ritenere opportuno ‘adottare progressivamente azioni e accordi volti a garantirne l'efficacia, anche proseguendo i confronti avviati con le parti sociali, con particolare riferimento all'adozione dell'indicatore Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) quale parametro di misurazione ai fini dell'applicazione dei ticket, e con le rappresentanze professionali’, rendendosi così, di fatto, disponibile ad accogliere proposte migliorative per il calcolo del ticket”.

“Preso atto che esiste da tempo una ‘proposta di modifica dei criteri di accesso agli interventi ed alle prestazioni dei servizi socio-assisitenziali’, che ipotizza l'adozione di un sistema fiscale basato sul ‘fattore famiglia’, vale a dire che tributi locali, tariffe e servizi vengano calibrati sulla base delle effettive necessità dei nuclei, si avverte fortemente – secondo Monacelli - la necessità di superare politiche sociali che, concepite negli anni passati, non comprendono appieno le nuove povertà e difficoltà, e possano prevedere per i servizi erogati dalle amministrazioni indici Isee ‘non standard’, che tengano conto dell'effettiva capacità contributiva del cittadino, che non va considerata solo in base al reddito individuale prodotto ma anche in relazione alle dimensioni della famiglia cui appartiene il soggetto portatore di quel reddito”.

Secondo la capogruppo Udc, la Regione “unitamente a Parlamento e Governo, deve considerare e riconoscere le necessità della famiglia, premiandone il più possibile la numerosità e attribuendo rilievo alla presenza all'interno del nucleo familiare dei figli, vera risorsa per il nostro futuro. E’ necessario fugare ogni dubbio affinché la decisione della Giunta non venga letta come un atto di ribellione politica che, sommata alle prese di posizione analoghe assunte da altre Regioni italiane, accrediti l'idea di una sanità non più uguale tra cittadini che vivono in differenti parti del Paese, dando vita ad una strana migrazione di utenti, ma anzi occorre grande senso di responsabilità da parte di chi guida le istituzioni regionali, che ha il dovere di operare per il bene dei cittadini piuttosto che denunciare i difetti dell'altra parte politica”.

“La Regione Umbria – conclude - applicando tale modalità di aumento dei ticket, ha prodotto un’ulteriore iniquità che ha penalizzato le coppie coniugate ed i loro familiari a carico rispetto alle coppie conviventi, generando dissenso da parte di chi ritiene ingiusto il sistema adottato e chiede quindi di ispirarsi all’Isee o ad altre forme di calcolo. L’Isee però, oltre a non rappresentare in maniera adeguata il carico effettivo dei componenti il nucleo familiare, richiede assistenza e oneri per la sua compilazione, quindi è necessario adottare un criterio nuovo per il calcolo dei nuovi ticket”.

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