Censis: 9 milioni di italiani nel 2012 sono stati costretti a rinunciare ad accedere a prestazioni sanitarie per motivi economici. Colpita la terza età, il 20% è over 65. Scendono visite diagnostiche e specialistiche. “Non si cura chi ha più bisogno”.

 

La crisi economica svuota i portafogli ma fa male anche alla salute. Soprattutto quella dei più anziani. Il 20% dei 9 milioni di italiani che secondo il Censis lo scorso anno sono stati costretti a rinunciare ad accedere ad alcune prestazioni sanitarie per motivi economici, è infatti over 65.
Anziani che, sempre per la crisi, hanno ridotto anche l’acquisto di farmaci pagati direttamente di tasca propria. E’ quanto emerge da un rapporto aggiornato del Censis, illustrato da Ketty Vaccaro, responsabile welfare del Censis, a margine di un incontro sulla sanità organizzato a Roma dall’associazione Pubblic Affairs Association.

 

Costrette a rinunciare ad alcune prestazioni, soprattutto quelle persone con meno risorse, che vivono in condizioni socio-economiche più difficili: ben il 40% dei 9 milioni totali. Le cure che più spesso vengono rimandate per mancanza di soldi sono: le prestazioni diagnostiche e le visite specialistiche.
In sostanza, come spiega l’esperta del Censis, “sono state costrette a rinunciare alle cure proprio quelle persone che ne hanno più bisogno, che sono poi le stesse che quando sono costette a sottoporsi a qualche esame, visita o cura, si sono rassegnate alle lunghe liste di attesa in strutture pubbliche o convenzionate, mentre in altri tempi avrebbero fatto ricorso alle strutture private, pagando interamente di tasca propria la prestazione”.

 

Fonte: rassegna.it

 

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