PERUGIA - "L'iniziativa che, insieme alla deputata aretina Mattesini abbiamo intrapreso, per contribuire a rilanciare il progetto di sfondamento della ferrovia FCU fino ad Arezzo, ha avuto successo. La presenza dei sindaci dei comuni interessati, delle due Province di Arezzo e Perugia, di rappresentanti di forze sociali importanti e dei vertici di Umbria Mobilità, il sostegno delle regioni Umbria e Toscana e la disponibilità di importanti enti territoriali a finanziare il progetto di fattibilità sono stati fatti concreti". Lo ha detto Walter Verini, in merito al progetto della Fcu fino ad Arezzo.
"Un passo in avanti è stato fatto, ha continuato, per questo non capisco le polemiche. E non le ritengo utili, specialmente quelle strumentali. Esponenti della destra hanno attaccato questa iniziativa, contrapponendola ai problemi quotidiani della Ferrovia. Perché contrapporli? Al nostro "viaggio" hanno preso parte anche - e li ringrazio - i rappresentanti dei Comitati di pendolari. Abbiamo parlato con loro, abbiamo parlato con i vertici dell'azienda. I problemi dei pendolari, a differenza di altri, li conosciamo e sappiamo che azienda e Regione sono impegnati da anni a migliorare il servizio, con gravissime difficoltà rese ancora più gravi dai tagli nazionali al trasporto".
"Occorre fare di più, comunque, non c'è dubbio. Ma perché, mentre si lavora per cercare di risolvere i problemi quotidiani, non guardare anche al futuro? Perché non cercare di guardare al di là del naso? L'Alta Umbria (e l'Umbria intera), la Valtiberina toscana avrebbero una grande opportunità se la ferrovia tornasse a raggiungere Arezzo conettendosi con le linee dell'Alta Velocità. Ne guadagnerebbero centinaia di pendolari (su gomma). Ne guadagnerebbe il trasporto di merci. Si incentiverebbe
il turismo. E anche gli investimenti per l'ammodernamento della linea Terni-Sansepolcro sarebbero valorizzati. Alla nostra iniziativa nessuno ha fatto polemiche. Abbiamo solo detto che l'Italia farebbe bene a puntare su opere come queste (e sul completamento della E78 che vede impegnate le istituzioni regionali, provinciali e locali) piuttosto che su opere faraoniche, impattanti e che difficilmente vedranno la luce come, per esempio, il Ponte sullo Stretto di Messina. Con una infinitesimale quota della progettazione per il Ponte, la ferrovia verso Arezzo vedrebbe la luce in pochi anni! E magari ci lavorerebbero imprese di varii settori. Crescita vuol dire anche queste cose. Per questo credo che ora ci siano le condizioni per non perdere tempo. E' utile la formazione di un "Comitato per la ferrovia Sansepolcro-Arezzo" tra tutte le istituzioni interessate, gli enti camerali, gli istituti di credito, le forze sociali. Si potrebbe così redigere il progetto di fattibilità e, con quello, attivare tutti gli sforzi per provare a cominciare a reperire le risorse. E' un momento difficile, lo sappiamo (e non dico altro sullo stato del governo proprio perché non voglio fare polemiche), ma con circa trecento milioni di euro (trenta milioni l'anno per dieci anni) la Sansepolcro-Arezzo potrebbe tornare a essere realtà. Per questo credo utile e auspico davvero meno polemiche e più impegno costruttivo di tutti. Sarebbe un peccato, per rimanere in tema, perdere questo treno. Chissà se e quando ripasserebbe" , ha concluso Verini

Condividi