Rompere il silenzio.
23/12/2017 - 11:03
di Claudio Carnieri
Trovo incredibile che neanche ora si riesca ad aprire una discussione sullo stato e le prospettive della economia umbra.L'istat ha certificato chenel 2016 il Pil dell'Umbria é diminuito dell'1,3%,la peggiore performace di tutte le regioni italiane,comprese quelle meridionali. Altri dati,quelli del lavoro, sono ugualmente gravi.Mi chiedo:perché questo silenzio anche nei commenti della stampa.?in discussione non C'è solo la vita delle istituzioni ma la strategia di grandi soggetti dal sistema delle imprese all'università al ruolo del mondo del lavoro deei sindacati in particlare.E' ora di rompere un silenzio che costituisce la più grave opacità umbra
Domenica
24/12/17
17:38
Ha ragione carnieri. Ma questo é lo stato dell'arte.
Bisogna prendere atto che esiste un ulteriore problema politico che riguarda la adeguatezza della attuale classe dirigente regionale.
Mi si scuserà l'esempio irriguardoso, ma solo per chiarire il concetto: se al comando di un esercito ci mettessi un cuoco, la discussione del comando supremo verterà su come è meglio organizzare la cucina e non sulle strategie militari per vincere la battaglia.
Il risultato della azione politica dimostra impietosamente, ma con ferrea logica matematica, non solo la inadeguatezza delle strategia regionali attivate fino ad oggi, ma anche che neppure ce ne sono in cantiere (se mi sbaglio vengano cortesemente forniti i link delle proposte sindacali citate nell'articolo per verificarne la efficacia dei contenuti grazie)
In umbria sembra che manchino gli "spessori" adeguati a capire la origine e governare i problemi della economia locale che si accavallano e si aggravano senza azioni di governo che li contrastino efficacemente come invece avviene in altre regioni.
Basti pensare alle potenzialità offerta dalla ricostruzione che sembra quasi volutamente rallentata da astruse procedure amministrative che burocratizzano inutilmente la spesa dei considerevoli contributi che sono già disponibili.