Letrusco - Ho sempre sorriso di fronte alle accuse che la finta opposizione del Pd rivolgeva alla nuova amministrazione di centrodestra. Era come darsi la zappa sui piedi (cosa che è puntualmente ricominciata in Regione visto che il personaggio che ha pensato ed attuato questa “grande strategia politica”  è sempre lo stesso) perché tutto ciò che veniva denunciato riguardava, in gran parte, il malgoverno delle precedenti  e ”loro” Giunte. La gente lo sapeva e alle successive elezioni , senza che il nuovo esecutivo avesse fatto niente di particolare, ha riconfermato Romizi al primo turno.

Adesso però, al secondo anno della seconda legislatura, si può cominciare a fare un bilancio di ciò che si è fatto in tutto questo tempo per migliorare la situazione della città e per rimediare ai presunti od effettivi danni fatti in precedenza.

Beh, caro Sindaco,  il risultato è quello di una completa continuità, in senso negativo, con chi l’ha preceduta.  Lei furbescamente i primi 5 anni se l’è cavata restando immobile. Fare poco e niente e non fare  danni , avendo ereditato una situazione di degrado assoluto della città, le ha permesso di apparire quasi come un gigante di fronte ai suoi avversari, che ancora oggi, senza aver  fatto pubblicamente i conti con i propri enormi  errori e senza  una precisa strategia sul modello di città da proporre ai cittadini, continuano ad arrancare, privi di una qualsiasi idea politica.

Per sapere come si fa a riprendersi il comune gli consiglio di andarsi a vedere ciò che fece il Pci tra il 1964 e il 1970, quando fu estromesso da Palazzo dei priori da una Giunta Dc – Psi. Ma, tornando a Romizi, questa immobilità prima o poi ha finito per mettere a nudo una situazione che, non solo non ha risolto i problemi lasciati dal centrosinistra, ma li ha aggravati spesso in maniera esponenziale. E questa non è roba del passato è roba sua! Basta esaminare capitolo per capitolo i punti che aveva indicato nei suoi programmi e nei suoi proclami. Lo faremo con argomentazioni e foto che dimostreranno come Perugia continua a scendere e degradare, dentro una bella crisi e  in una situazione che da processo lento si è  accelerato, procedendo verso una caduta “a picco”:

GESTIONE DELLA CITTA’ – La manutenzione questa sconosciuta. Con i fondi che hanno gli enti locali non è possibile pensare in grande. Tuttavia c’è una voce nella quale si possono vedere le differenze . Parliamo della manutenzione ordinaria. A Perugia ,basta fare un giretto a piedi in diversi punti, per rendersi conto che i marciapiedi sono talmente a pezzi che fare una camminata è talvolta una roba da sport estremi, che  le scale pubbliche hanno spesso gradini che sono un attentato all’incolumità degli anziani, che  le erbacce “fanno jungla” in tutto il territorio, che la città è sporca e piena di piccole discariche di cui nessuno si occupa , se non saltuariamente, che bastano due gocce per bloccare il traffico e tre per allagare diversi condomini e quattro interi  quartieri.

SICUREZZA – Si sbandiera l’esercito a Fontivegge, ma ha ragione chi afferma che è l’emblema di una sconfitta. Dopo tutti i proclami nelle campagne elettorali si è dovuto ricorrere ad estremi rimedi perché la situazione , nel frattempo, è peggiorata e di molto. La Stazione è in pieno “Far West”. Ed è peggiorata in tutto il territorio comunale. Il centro è ormai un luogo da “rissa continua” . Intanto il Sindaco non fa che emettere ordinanze (soprattutto per il Covid 19) che vengono usate solo nei bagni pubblici. Hanno chiesto per anni l’utilizzo dei vigili urbani. Stavano troppo in ufficio e poco per strada.  E li sono restati perché gli assembramenti e le infrazioni della movida sono cosa quotidiana nelle irresponsabili notti perugine che nessuno si degna di stroncare. Insomma siamo alla spaccio e al Covid libero in gran parte della città.

BUCHE –  Questo era l’argomento principe contro Boccali e soci. Bilancio : le buche sono rimaste dove erano e anzi si sono allargate producendo mille forme come disegni artistici che danni vita ad una mostra permanente di sculture astratte da usare più a scopi turistici che di mobilità. E’ vero lo stanziamento per le incatramature è quasi raddoppiato. Ma chi conosce un po' l’argomento sa che  un milione e mezzo di euro , nel disastro dato, rappresentano meno di un pannicello caldo con una aggravante : più il tempo passa e più le strade si dissestano . Questo vuol dire che la manutenzione ordinaria non basterà più, ci vorrà quella straordinaria nella quale il milione e mezzo basta appena a finanziare i progetti. Infine , documentiamo come anche le incatramature di qualche mese fa  non sembrano realizzate a regola d’arte  e mostrano le prime crepe e le prime buche. Infine le scelte delle poche strade baciaate dalla fortuna di avere un po' di sollievo incatramato sono state, a volte,  “classiste”. Volete  un esempio ? Mentre la strada della Ville, San Vetturino, dove passano un pugno di macchine all’ora,  è la strada più bella della città, quella adiacente che da Via Settevalli porta ai  Loggi, che invece è una delle più frequentate e trafficate del capoluogo, è un paesaggio lunare.

INNOVAZIONE – Promettevano novità. L’unica è stata Perugia 1416, una manifestazione sgangherata di cui nessuno sentiva la necessità e che non ha niente a che fare con le tradizioni e le feste storiche della città. Si vede lontano un miglio che è una iniziativa nata nei cosiddetti “salotti buoni” di Perugia di cui,dice,  il Sindaco farebbe parte. Insomma una specie di giochino di società con le signore impegnate nel concorso “ma io come mi vesto, mi vedi meglio da cortigiana o da popolana” e che continua, nonostante l’indifferenza dei perugini, suppongo , per una “tigna” di chi l‘ha voluta.  E poi disegnare i cosiddetti rioni “fuori di porta” ha fatto entrare tutto nel ridicolo. Dichiarare uno di Pontevalleceppi  come cittadino di Porta Sole fa sganasciare dalle risate a chi, come me, nato al Bulagaro, conosce usi costumi, le vere  feste storiche e i veri  confini dei rioni di Perugia. Soldi ed energie buttate ? Si, ma più che mai una bizzarra ”scimmiettatura” di prestigiose e consolidate manifestazioni di altri luoghi della regione, nata male e cresciuta peggio.  Anche nel periodo di massima popolarità del Sindaco questa è stata la cosa che la città non gli ha mai perdonato.  Ma invece di riflettere si è continuato. Deve essere che qualcuno ha ancora qualche costume  da indossare .

LA MALEDIZIONE DEL SECONDO MANDATO  - Caro Sindaco ha ancora tre anni,  ci sarebbe tempo per rimediare , ma, io penso che non succederà.  Lei è entrato da tempo nella sindrome del secondo mandato. Quella del limite delle due legislature. E’ una delle norme più scellerate inventate nella cosiddetta seconda repubblica. Lei , non potendo essere riconfermato, oggi, come tutti i suoi predecessori del sistema maggioritario, sarà naturalmente impegnato a disegnare il suo futuro, più di quello della città. Le sue mosse saranno indirizzate principalmente, a creare, a seconda della scelta verso cui si indirizzerà, le condizioni che le possono garantire un posto sicuro nelle liste per le elezioni politiche o una valanga di preferenze alle regionali. Non è riprovevole , è umano e figlio della pratica politica di oggi!

E TUTTI VISSERO INFELICI E SCONTENTI -  E allora verrà un altro che dichiarerà Perugia città degradata e sull’orlo del collasso, prometterà strade come biliardi, marciapiedi lisci come i capelli pieni di brillantina, strade e greppi così puliti da poterci mangiare sopra, iniziative che creeranno migliaia di posti di lavoro, una città così sicura da poter lasciare il portafoglio gonfio  sopra un tavolino di un  bar e ritrovarlo lì, il giorno dopo,ancora più gonfio,  un traffico regolato con distanziamenti tipo Covid19, mezzi pubblici ogni minuto con fermata sotto casa e fattorino che ti apre la portiera ecc. ecc.  Insomma la favola ricomincerà con il solito e amaro finale “e tutti vissero infelici e scontenti”

 

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