"Il Consiglio regionale dell'Umbria - si legge in una nota del consigliere regionale Pdl, Massimo Monni -  ha dovuto ieri rinviare l'approvazione del nuovo piano delle farmacie, sulla base della legge nazionale 27/2012 (“Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”), perchè il Comune di Gubbio, unico in tutta l'Umbria, non ha ancora approvato la sua 'pianta organica'. Una paralisi amministrativa dettata dalle beghe politiche interne al comune di Gubbio, tra Giunta e Consiglio, e soprattutto tra Sindaco e relativo rappresentante in Consiglio regionale, nonchè da un'attenzione particolare che la maggioranza di Palazzo Cesaroni ha voluto riservare al Comune di Gubbio, tamponando, a scapito di tutti, inefficienze e inadeguatezza."

 

"L'ulteriore rinvio, ieri in Consiglio regionale, dell'approvazione della proposta della Giunta contenente le indicazioni sulle sedi delle nuove farmacie che e' possibile aprire in Umbria - continua il consigliere regionale del Pdl - è, infatti, il segno tangibile che il Comune di Gubbio è sorretto da una maggioranza fatta da 2 voltagabbana eletti con il centro-destra e poi passati al centro sinistra, il risultato è il blocco delle riforme e dello sviluppo, a scapito dei cittadini. La città di Gubbio non può continuare a scontare contrasti tra il suo Sindaco e Consigliere regionale. Ricordiamo che l'apposita delibera di Giunta aveva subito un rinvio gia' la settimana scorsa perche' mancava la delibera del Consiglio comunale di Gubbio."

 

"Il fatto che il Comune di Gubbio sia in balia di dispute interne è chiaro e - conclude la nota del consigliere Monni - la politica a livello regionale dovrebbe prenderne atto, piuttosto che manifestare “indebita sensibilità istituzionale” bloccando le riforme a danno dell'intera Regione. Essendo trascorsi, infatti, i 30 giorni nei quali le amministrazioni avrebbero potuto far valere le proprie osservazioni, il Consiglio regionale può votare l'atto amministrativo della Giunta (“Approvazione delle sedi farmaceutiche individuate dai Comuni dell’Umbria”), senza ulteriori ed inutili indugi."

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