“Comprendo l'imbarazzo di coloro che intendono sostanzialmente raccontare agli umbri che stanno cancellando un privilegio guardandosi bene dal cancellarlo per loro stessi, ma noi crediamo che mentre si chiedono sacrifici ai cittadini, in una fase di gravissima crisi economica, occorra manifestare sobrietà e non rinchiudersi nei palazzi”. Lo afferma il capogruppo regionale del Prc Damiano Stufara, riferendosi all'esito della conferenza dei capigruppo svoltasi questa mattina a Palazzo Cesaroni.

Stufara ricorda che “a tutt'oggi esiste una sola proposta formalmente depositata in Consiglio regionale che mira ad abolire gli assegni vitalizi, cioè il vero privilegio di cui godono gli ex consiglieri regionali, ed è stata presentata ormai da alcuni mesi da parte del Gruppo Consiliare di Rifondazione comunista per la Federazione della Sinistra, con le firme dei consiglieri Stufara e Goracci”. Di seguito il capogruppo di Rifondazione Comunista spiega che “nel corso della riunione di oggi della Conferenza dei capigruppo il presidente Brega e il vice presidente Lignani Marchesani hanno illustrato una proposta della maggioranza dell'ufficio di  presidenza che tende a disporre l'abolizione del vitalizio, ma solo fra qualche anno. Al sottoscritto, che pur ne ha fatto richiesta essendo il primo firmatario dell'unica proposta sinora formalmente avanzata, è stato impedito di poter illustrare la proposta di legge presentata dal Prc-FdS. Ritengo grave un atteggiamento che comprime gli spazi di confronto e democrazia”.

L'esponente del Prc aggiunge che “la proposta di Brega e Lignani fa salvi i vitalizi dei consiglieri regionali attualmente in carica. Per questo abbiamo proposto e torniamo a chiedere che si aboliscano i vitalizi dei consiglieri in carica oggi, dei futuri consiglieri regionali, degli ex consiglieri regionali che non hanno ancora raggiunto i requisiti di età per percepire il vitalizio. Non potendo abolire i vitalizi che 93 ex consiglieri regionali percepiscono – conclude - con la nostra proposta chiediamo che si riduca l'importo attraverso un prelievo di solidarietà che vada ad alimentare il fondo per le famiglie a rischio povertà. L'unico motivo di soddisfazione è che la nostra iniziativa ha rotto gli indugi e ha smascherato le inerzie che molti gruppi consiliari stavano manifestando. Finalmente entro il mese di dicembre il Consiglio regionale potrà affrontare un tema sensibile agli occhi dell'opinione pubblica. A quel punto le posizioni dei diversi partiti presenti in Consiglio regionale saranno chiare”.

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