“In Umbria come in Italia la crisi è destinata a durare anni ed un ritorno a livelli di Pil del 2007 (il massimo
storico per la regione) non è realisticamente prevedibile prima del 2016. Per tutto il 2012 non aumenteranno le tasse regionali e i costi della istituzione (personale, funzionamento, organi elettivi) subiranno una costante diminuzione. I tagli alla sanità saranno fronteggiati con la riprogrammazione delle spese già avviata e le risorse a libera destinazione saranno razionalizzate e concentrate a sostegno della crescita dell’economia e dell’occupazione (soprattutto per quanto riguarda giovani, donne e soggetti svantaggiati)”. Parte da queste considerazioni il Documento annuale di programmazione 2012/2014 presentato oggi in Prima Commissione dell'assessore regionale Gianluca Rossi, che ha messo in evidenza come “il 2012 sarà un anno cruciale per un contesto socio-economico denso di criticità ed incertezza.

La crisi dei modelli produttivi, le difficoltà finanziarie che impediscono l’attuazione di consistenti interventi pubblici di sostegno all’economia, una crescita che deve essere messa in condizione di sostenere il welfare su cui si è costruito il patto sociale in Umbria, rappresentano il contesto in cui si inserisce l’azione amministrativa regionale dei prossimi anni”. Il testo del Dap 2012/2014 sarà al centro dell'audizione con le categorie sociali ed economiche convocata per mercoledì 8 febbraio 2012, alle ore 9, presso la Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni.

DOCUMENTO ANNUALE DI PROGRAMMAZIONE 2012/2014

“Anche l’Umbria – si legge nel documento - ha pagato un prezzo elevato alla negativa fase congiunturale, in termini di caduta della produzione e del reddito, e di riduzione dei livelli occupazionali, in particolare per i giovani e le donne. Ma la Regione non è stata a guardare: sono stati attivati gli ammortizzatorisociali in deroga e le politiche attive (corsi di formazione e riqualificazione) rivolte a chi fruisce di integrazioni salariali, per un complesso di impegni pari a 43,7 milioni di euro finanziati per la gran parte con risorse del Fondo sociale europeo. Sono poi state mitigate le conseguenze dell’inasprimento delle condizioni monetarie mediante il rafforzamento del sistema regionale di garanzia per l’accesso al credito”. Guardando all'immediato futuro i principali timori “riguardano la crescita, dal momento che la debolezza della domanda internazionale e i problemi di liquidità del sistema finanziario, combinati con l’effetto recessivo delle manovre di contenimento dei disavanzi pubblici realizzate nella gran parte dei paesi europei, si aggiungono ai fattori di fragilità del nostro sistema produttivo”.

In questo senso le strategie e gli indirizzi definiti dal Dap (che prevede invarianza fiscale e azioni di recupero dei livelli di elusione ed evasione fiscale nei tributi di competenza regionale) si caratterizzano per quattro
linee principali:

la definizione di una complessiva RIFORMA ISTITUZIONALE; il contributo delle politiche regionali alla COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE (sostegno a industria, turismo, commercio, agricoltura, all’innovazione e alla green economy, all’istruzione, formazione e politiche per il lavoro ma anche semplificazione amministrativa, sostenibilità dello sviluppo, difesa dell’ambiente, infrastrutture e sistema dei trasporti); la RIFORMA E IL RIASSETTO DEL SISTEMA DELLA SANITÀ E DEL WELFARE regionale, con riferimento alle politiche per la salute e quelle per il sociale, all’interno del quale si inseriscono le politiche per l’abitazione e quelle per l’immigrazione; la preparazione alla nuova fase della PROGRAMMAZIONE DEI FONDI COMUNITARI per il periodo 2014 – 2020 per rilanciare, secondo la “Strategia Europa 2020”, il sistema economico e promuovere una “crescita intelligente”, sostenibile e solidale.

Il capitolo INFRASTRUTTURE verrà affrontato sia per quanto riguarda quelle immateriali (superamento del digital divide e facilitazione dell'accesso alle tecnologie dell'informazione) che quelle viarie (strade, ferrovie, aeroporto e trasporti pubblici). Mentre per quanto riguarda l'AMBIENTE verrà definita la 'Strategia energetico ambientale regionale 2020', incentrata su: produzione da fonti rinnovabili, efficienza energetica, green economy. Sarà anche redatto il PIANO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA ma il fulcro dell'azione su questo versante saranno acqua e rifiuti: nel settore idrico verrà predisposto il regolamento in materia di scarichi, sarà elaborata la proposta di regolamento sull’utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici e verranno messi in campo gli interventi per la definizione del deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua. L’obiettivo previsto dal PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI, il raggiungimento del 65 per cento di raccolta differenziata entro il 2012, non sarà conseguibile nei tempi previsti, anche se la riorganizzazione dei servizi di raccolta per il passaggio dalla raccolta stradale al sistema domiciliare del 'porta a porta' sta portando risultati molto apprezzabili. I Comuni dovranno provvedere, entro il 2013, alla riorganizzazione in senso domiciliare dei servizi di raccolta dando priorità alle zone più densamente abitate in maniera da raggiungere quote di raccolta differenziata quanto più prossime agli obiettivi stabiliti dal Piano regionale. Nel corso del 2012 verrà poi data attuazione alle disposizioni in materia di premi e sanzioni per i Comuni che raggiungono o non raggiungono gli obiettivi fissati in termini di raccolta differenziata.

“Nel 2012 si faranno sentire gli effetti delle manovre finanziarie del Governo nazionale, che impongono tagli profondi alle risorse disponibili delle Regioni e degli Enti locali, riducendo le risorse previste per la sanità regionale, inasprendo le regole del patto di stabilità interno e tagliando i trasferimenti statali, che comportano e comporteranno complessivamente per la Regione Umbria minori risorse pari a 243 milioni per il 2011, 305 milioni per il 2012, 330 milioni per il 2013 e 375 milioni per il 2014. La risposta della Regione si concretizza nella scelta di aprire una grande stagione di riforme istituzionali. Si tratta quindi di ridefinire le competenze, avvicinarle ai territori e ai cittadini con l’obiettivo di costruire percorsi di relazione con la pubblica amministrazione più snelli, meno burocratici e meno onerosi.

Sul welfare e le prestazioni sanitarie i dati ufficiali mettono in evidenza l’elevata qualità dei servizi assicurati ai cittadini e la contestuale situazione di equilibrio finanziario di questi settori. Dovrà essere individuato, già dal 2012, un nuovo modello della sanità regionale basato sull’appropriatezza organizzativa, per ridurre i costi e rendere massimo il numero di cittadini che accedono a prestazioni efficaci. Verrò dato seguito alle LINEE DI INDIRIZZO PER IL RIORDINO DEL SISTEMA SANITARIO predisposte dalla Giunta regionale nel settembre 2011: maggiore interconnessione tra le due Aziende ospedaliere di Perugia e Terni; revisione degli attuali ambiti delle Aziende Usl, con il passaggio da quattro a due Usl territoriali”.

I NUMERI DEL DAP - La spesa regionale per il personale passerà dai 71,27 milioni di euro del 2010 ai 66,96 previsti per il 2012. Le spese di funzionamento dell’istituzione e quelle per il Consiglio regionale scenderanno rispettivamente da 12,96milioni (15,79 nel 2010) a 11,64 e da 20,99 (22,28 nel 2010) a 20,98 nel 2012. L’unico aumento di imposizione fiscale deciso dalla Regione (4 centesimi per litro di benzina per
autotrazione) riguarda la ricostruzione delle zone del comune di Marsciano colpite dal terremoto del dicembre 2009. Gli scenari di previsione contenuti nel Dap indicano per il Pil umbro una diminuzione dello 0,3 per il 2012 e una ripresa, rispettivamente del +0,6 e del +0,9, nel 2013 e nel 2014. La riflessione e la preparazione della nuova stagione comunitaria, che si avvierà nel 2014, saranno anticipate già a partire dal 2012, al fine di affrontare nel modo più efficace i nuovi compiti e obiettivi contenuti a livello europeo nel programma cosiddetto Lisbona 2020, conservando quello che è uno dei vanti “europei” dell’Umbria, cioè la pratica di aver sempre rispettato i tempi di spesa dettati dalla Unione europea per evitare la perdita dei fondi.

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