“Il fatto che la Commissione regionale antimafia sia stata ripristinata il 23 maggio, giorno della morte di Falcone e della sua scorta, non deve suonare come semplice rito commemorativo ma come serio impegno di tutta l'Umbria istituzionale nel combattere uno dei più seri pericoli per la nostra democrazia”. Il presidente Paolo Brutti suggella così il ritorno al lavoro della Commissione contro le infiltrazioni mafiose, sospesa dopo le dimissioni dei membri di opposizione. “La presenza di organizzazioni mafiose nel nostro territorio è più che conclamata - afferma Brutti -, lo dimostra l'esorbitante fenomeno dello spaccio di stupefacenti nei nostri centri. E' confortante che la Commissione non abbia perso nessuno dei suoi membri per strada e che insieme cominci la seconda fase del proprio mandato per fornire nuovi strumenti agli amministratori e alle forze dell'ordine. In questa difficile battaglia - conclude Brutti - non esistono altre bandiere che quelle della legalità e della giustizia”.

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