PERUGIA - “Ripristinare subito il Fondo Unico per lo Spettacolo perché oltre 1.000 operatori del settore delle performance dal vivo impegnati in oltre 70 associazioni culturali rischiano oggi di essere travolti da una crisi senza precedenti”. Lo chiede a gran voce alla nuova Giunta regionale, e si impegna a perseguirne il traguardo in caso di elezione alle imminenti Regionali, Andrea Fora, capolista deLla Lista civica “Bianconi per l’Umbria”, che punta l’indice sul mancato rinnovo da parte di Palazzo Cesaroni dell’impegno al sostegno economico per le attività legate alle rassegne teatrali, ai festival e alle manifestazioni artistiche.

“In Umbria, pochi lo sanno, esiste un tessuto di soggetti culturali – spiega Fora - che promuovono lo spettacolo dal vivo tra i più fertili d’Italia. E non può essere altrimenti: la nostra terra ha rappresentato per anni la culla della storia, dell’arte e delle tradizioni, un luogo d’incontro internazionale tra culture e identità diverse. In un clima di disgregazione sociale, di appiattimento su falsi valori, di mancanza di sana criticità e di perdita di identità, l’arte, la cultura, lo spettacolo rappresentano per una comunità i valori fondamentali su cui rigenerare passione e sviluppo. Ora, purtroppo, i tagli allo spettacolo, prima ancora che mettere in crisi operatori e artisti che operano in uno dei settori con il maggior precariato e un’assoluta deregolamentazione del lavoro, evidenziano una profonda carenza culturale, che ha sempre considerato questo settore un costo invece che un volano di sviluppo e promozione territoriale”. 

Fora, prima attacca sostenendo che “per anni l’enorme patrimonio delle associazioni culturali umbre sono state considerate solo un bacino di voti per gli appuntamenti elettorali, mentre sul piano economico sono state privilegiate solo alcune grandi manifestazioni e pochi soggetti che hanno avuto accesso alle risorse pubbliche”. E poi affonda sostenendo che “è arrivato il momento di ribaltare questa logica: oltre ad assumersi l’impegno di ripristinare immediatamente entro l’anno 2019 il fondo come negli anni precedenti, la nuova Giunta Regionale dovrà rilanciare una programmazione strategica di sviluppo per questo settore, facendo della cultura e dello spettacolo un motore di sviluppo economico e sociale che tanto può fare per esaltare promozione territoriale, turismo, nuova occupazione”. 

Nessun dubbio, viene precisato dall’ex presidente di Confcooperative, che sia necessario “un rilancio che deve prevedere risorse economiche non più per pochi accoliti ma per tutti e con tutti gli operatori, e in una prospettiva di programmazione di medio-lungo termine che permetta a questo settore di pianificare progetti e attività non sulla scorta dell’emergenza e della gestione continua della crisi. Sarà fondamentale la formazione delle figure professionali del settore culturale e dello spettacolo, per collegare maggiormente l’università e l’offerta formativa alle nuove tendenze culturali ed artistiche. 

L'Umbria é stata per anni insieme all'Emilia Romagna ai vertici della alta formazione professionale nel campo delle figure artistiche e tecniche della musica e del teatro. Ora da qualche anno é tutto azzerato”.

“Dobbiamo lavorare – conclude Fora - per attrarre le tante risorse comunitarie che sono disponibili per il settore dello spettacolo, di cui la Regione Umbria non usufruisce per mancanza di sviluppo progettuale. Dobbiamo impegnarci per ridare dignità ad un settore e ad operatori ed artisti che abbiamo mortificato per anni consideranfoli un peso e un costo anziché attori fondamentali per la promozione e lo sviluppo del nostro territorio.

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