PERUGIA - Un film che ci invita a non rimanere immobili, perché quando si parla di foreste parliamo del nostro futuro. E’ uscito ieri nelle sale italiane “Chaco”, film di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini che farà tappa questa sera a Perugia in un evento organizzato in collaborazione con Greenpeace. Incalcaterra sarà presente alla proiezione e dialogherà con il pubblico presente in sala al termine del documentario (inizio alle 21.00).

Vincitore del Premio Miglior Film a Visions Du Reel 2018, “Chaco” è un documentario personale costruito come un thriller politico: una battaglia per l’ambiente tramutata in progetto cinematografico, che con le sue immagini mostra le cicatrici di un territorio segnato dai tronchi abbattuti dalle ruspe e dalla foresta che si fa sempre più piccola. In tutto il mondo le foreste, ormai da molti anni, sembrano segnate da questo destino, e per quanto lo si ripeta poche questioni restano più attuali e stringenti della loro progressiva scomparsa.

Ogni 3 secondi perdiamo un’area di foresta grande quanto un campo da calcio. Secondo il rapporto FAO “Stato delle Foreste nel Mondo 2018”, fra il 2010 e il 2015 si è verificata una perdita globale di copertura foreste pari a 7.6 milioni di ettari all’anno. Proprio per questo, nel 2012 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito per il 21 marzo la Giornata Internazionale delle Foreste. Il film ha raccolto prestigiosi riconoscimenti internazionali come Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale al 59º Festival dei Popoli, premio Greenpeace al Festival Internazionale di Mar del Plata 2017 e il già citato premio per il Miglior Film all’ultima edizione di Vision du Rèel.

Eppure il percorso più importante della pellicola non ha a che fare col cinema in senso stretto, ma con la vicenda personale del regista Daniele Incalcaterra, legata proprio a un pezzo di foresta e alla lotta per difenderla. Cinquemila ettari nel Chaco Paraguayano, per la precisione: nient’altro che un “rettangolino giallo” su una cartina, apparentemente: un’eredità ricevuta dal padre, che però può diventare l’ultimo baluardo per proteggere una risorsa fondamentale che in quell’area sta scomparendo, minacciata da una burocrazia problematica e soprattutto da interessi finanziari.

Il regista, come racconta nel precedente film “El Impenetrable”, grazie a un decreto dell’ex presidente della Repubblica del Paraguay Fernando Lugo, ha trasformato la sua terra in “Arcadia”, una riserva naturale privata. Una storia tra le tante, forse, ma che diventa emblematica di un fenomeno più grande, che non può e non deve lasciare indifferenti. Un’eredità della dittatura e della speculazione ha fatto sì che in Paraguay sia partita una cessione costante di terre a capitali stranieri, con pochissimi fazenderos che detengono appezzamenti enormi. Questi vengono rasi al suolo e coltivati, per poi esportare tutto in Europa e in Cina. Una lotta che riguarda tutto il pianeta e passerà stasera anche da Perugia.

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