A quattro settimane dall'inizio del cessate il fuoco a Gaza, i bisogni umanitari rimangono enormi e non stiamo ancora vedendo un aumento significativo 
delle forntiture mediche e altri beni necessari nella Striscia.

Il nord di Gaza è stato trasformato in una serie di cumuli di macerie dove per i palestinesi che ritornano in cerca delle proprie case o dei propri cari 
è impossibile riconoscere i vecchi luoghi. 

Oltre mezzo milione di persone sono tornate nel nord di Gaza nelle ultime settimane. La maggior parte di queste persone non ha più un posto dove vivere: anche per questo è necessario che Israele garantisca la consegna di forniture vitali come cibo e acqua, non ostacolando il loro ingresso.

Così si legge in una nota diffusa da Medici Senza Frontiere 

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