“ Il Prc provinciale Invita– afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - l’Amministrazione provinciale a garantire nei tempi più brevi possibili il rientro al lavoro dei dipendenti precari addetti al funzionamento di gruppi e apparati tecnico - esecutivi. Anche questi lavoratori fanno parte di quell’universo del precariato contro il quale la Provincia ha sempre combattuto, sia che si trattasse di propri dipendenti sia che si trattasse di lavoratori del tessuto produttivo umbro. L’incertezza, l’instabilità del posto di lavoro non devono essere per nessuno la regola: lo abbiamo detto, scritto e approvato in documenti ufficiali, lo abbiamo a chiare note affermato all’interno di convegni e iniziative pubbliche sull’economia e i diritti dei lavoratori in Provincia. Non resta che essere conseguenti fino in fondo anche in casa propria. Negli anni precedenti la Provincia ha sottratto al limbo del precariato e stabilizzato  circa 200 dipendenti, molti dei quali non giovanissimi e con famiglie, dando loro un futuro di ragionevoli certezze e permettendo loro di affrontare la vita partendo da una solida base. Non si è trattato di clientelismo, come certo qualunquismo potrebbe insinuare, ma del riconoscimento di un diritto , quello al lavoro, che è e resta il cardine della Costituzione italiana. Del lavoro di quelle persone, oltretutto, si avvantaggiano quotidianamente aziende, uffici e comuni cittadini, come ha mostrato chiaramente, la scorsa estate, la vicenda del pagamento degli assegni della Cassa integrazione, non onorato da “Sviluppumbria”, che aveva chiuso i battenti per le ferie, ma garantito comunque dalla Provincia e dal suo personale. L’Amministrazione provinciale, che ha rispettato i vincoli del Patto di stabilità con uno sforzo eccezionale, sta predisponendo gli atti per il reingresso al lavoro dei collaboratori: mi auguro che il tutto avvenga celermente, visto che è già trascorsa la prima settimana del mese e per chi lavora perdere ulteriori giorni di retribuzione (vale sia per il privato che per il pubblico) è pesante , specie in una fase economica come questa”.

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