Province, e più in generale istituzioni locali, risorsa del Paese e non voce di costo: è questa la premessa del manifesto programmatico, proposto ai candidati al parlamento nelle prossime elezioni politiche, dai vertici dell’Unione Province italiane (Upi) e fatto proprio dal Presidente della Provincia di Perugia. Sono 154,  i candidati politicamente trasversali, che hanno aderito al manifesto condividendone lo spirito e il messaggio teso a sottolineare il ruolo delle istituzioni locali come baluardo al mantenimento dei servizi essenziali erogati ai cittadini. “E’ proprio l’ottica di servizio nei confronti dei cittadini che ispira il manifesto dell’Upi – sottolinea il Presidente della Provincia di Perugia. E’ ormai chiaro che il ruolo strategico degli enti locali non rappresenta un costo per la collettività, ma un punto di riferimento imprescindibile per i cittadini sia per la qualità dei servizi erogati che per la specifica competenza e conoscenza delle problematiche legate ai territori”. Un appello quindi a coloro che andranno a comporre il nuovo Parlamento italiano di “aprire una nuova fase di collaborazione per condividere in modo equo e rispettoso delle diverse attribuzioni, l’onere e la responsabilità di contribuire alla ripresa dell’Italia, puntando sull’approccio territoriale integrato e sulla piena partecipazione degli enti locali, raccomandata anche dall’Unione europea”.

 

Questi alcune delle significative richieste avanzate dalle Province  ai candidati alle elezioni politiche del 24 e 25: l’adozione nei primi 100 della nuova legislatura di interventi normativi per ridurre il taglio imposto alle Province per il 2013; l’alleggerimento dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno che bloccano gli investimenti su strade, scuole e contrasto al dissesto idrogeologico; il rilancio dell’occupazione rafforzando le funzioni dei centri per l’impiego delle Province; la definizione di un piano nazionale di tutela del paesaggio e di difesa del territorio che assegni a ciascuna istituzione responsabilità, obiettivi e interventi. Si chiede inoltre la riforma delle istituzioni nel rispetto della Costituzione per “dare al Paese un sistema di governo efficace e funzionale che consenta una revisione strutturale della spesa pubblica salvaguardando l’erogazione dei servizi ai cittadini e ai territori”. Il manifesto si appella ai nuovi parlamentari affinché si impegnino ad eliminare gli enti strumentali di non diretta derivazione democratica, oltre 7mila enti strumentali territoriali (agenzie, società, consorzi) che svolgono senza mandato democratico le funzioni tipiche degli enti locali. La campagna di informazione e sensibilizzazione, iniziata oggi andrà avanti fino al 22 febbraio.

 

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