-  “Giudico fondamentale  – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli -  in questo momento storico, e come Consigliere delegato mi impegnerò affinchè riesca pienamente, l’evento ormai noto come “ Stati generali dell’Italia Mediana “. L’appuntamento del 2010, al quale detti il mio modesto contributo, fu importante perché permise di rilanciare importanti istanze proprie dell’ “ Italia di mezzo “ in tema di ruolo delle Province , rappresentanza, investimenti, viabilità, attività economiche, turismo .

Si cercò allora di costruire una rete capace di agire, con la coralità di tutti i suoi componenti, per garantire un maggior peso a questa parte della Penisola, spesso dimenticata nelle grandi scelte infrastrutturali, così come nell’allocazione delle risorse da parte del Governo e degli Enti pubblici e parapubblici. Grazie a quell’iniziativa e, ancor prima, al Protocollo con la Provincia di Pesaro – Urbino , per la prima volta, tra l’altro, si ragionò fattivamente, in maniera integrata, di corridoi europei della viabilità e di investimenti nel campo del turismo e delle energie alternative, con risultati concreti e “ palpabili “ : si rimise in moto l’iter per la E 75; l’offerta turistica integrata in forma di pacchetti crebbe, a livello trans regionale, con la valorizzazione di siti dimenticati; gli investimenti in energie alternative si accrebbero, pur con incoerenze e lacune a livello normativo regionale, poi parzialmente sanate. Insomma, per la prima volta l’Italia Mediana si faceva sentire e puntava i piedi come un solo corpo .

Oggi quell’appello, quel richiamo, quel fermento, è quanto mai attuale : riforme scellerate e classiste stanno spazzando via le Province, o con provvedimenti di dubbia legittimità o per asfissia economica da tagli dello Stato centrale, con conseguenze di cui i cittadini ancora oggi non hanno piena contezza. Le Province sono gli Enti pubblici più operativi ed efficienti e meno costosi : tutti insieme formano appena l’1,6 % della spesa pubblica totale, ma allo stesso tempo danno risposte in ogni campo della vita civile, dai trasporti all’ambiente passando per l’edilizia scolastica, la viabilità e la promozione territoriale. Se esistono Enti inutili, essi sono gli Enti non elettivi di ci l’Italia è piena, che fanno comodo agi amici degli amici e che Stato e Regioni si guardano bene dall’abolire. Nei nostri territori, la Provincia è ancor più vitale : in sua assenza, chi potrà scrivere i PRG dei piccoli Comuni ? Chi si occuperò dell’offerta del trasporto pubblico ? Chi esaminerà i PRG con celerità e tempismo ( 4 – 5 anni era il tempo medio di disamina dei Piani regolatori da parte della Regione, 1 – 2 anni massimo quello della Provincia )? Chi si occuperà di edilizia scolastica con efficacia e prontezza ( dal 1999 abbiamo rimesso a posto , adeguato a criteri di sicurezza, ampliato e ristrutturato più di 100 edifici sparsi su tutto il territorio ) ? La demagogia domina sovrana, ma i cittadini esigono risposte e concretezza ; non le vediamo né dal Governo Monti né, dispiace dirlo, dalla Regione Umbria, che pensa di salvarsi dai disegni che ne prevedono l’abolizione ( vedi Fondazione Agnelli ) dando addosso all’Ente intermedio che più di ogni altro ha salvato negli anni anche la sua immagine davanti alla collettività.

L’evento dell’ Italia Mediana sarebbe però zoppo se non lo associassimo ad una grande vertenza contro il GOVERNO MONTI articolata su pochi, ma chiari punti: Reintegro alle Province dei tagli effettuati dal Governo centrale e aumento delle risorse ad esse destinate, da finanziare con tagli alla burocrazia ministeriale e alle spese militari; Riforma dello Finanza centrale, in maniera tale da garantire trasferimenti in tempi certi ; Autonomia finanziaria e fiscale delle Province; Abolizione di ogni ente intermedio non elettivo e costoso ( consorzi di bonifica, enti di secondo livello vari….); Riforma dello Stato che preveda per le Regioni un ruolo di programmazione e legiferazione, lasciando ogni aspetto operativo e di riequilibrio interterritoriale alle Province; Restaurazione del principio dell’eleggibilità del Consiglio a suffragio diretto universale, contro i provvedimenti del Decreto “ Salvaitalia “ che dà invece ai Consigli comunali la facoltà di nominare i consiglieri provinciali. Occorre tener presente che il Decreto cosiddetto “ Salvaitalia “ è sotto esame della Corte Costituzionale e quindi la partita della riforma – smantellamento delle Province come Enti elettivi a suffragio diretto è tutto fuorchè chiusa”.

 

Condividi