Il gruppo consiliare Socialisti riformisti della Provincia di Perugia ha presentato un Ordine del Giorno a firma del capogruppo Enrico Bastioli nel quale vengono avanzate alcune proposte per limitare gli effetti dell’Imu su famiglie ed imprese. Le proposte vanno dall’applicazione di aliquote agevolate per le case in affitto e per gli immobili produttivi, sino alla richiesta in ultima istanza di abolire l’Imu sulla prima casa. “Sulla prima abitazione – si legge nel documento - gravano infatti già le spese relative alle utenze domestiche (energia elettrica, gas, acqua), che hanno subito consistenti aumenti negli ultimi mesi, la TARSU, oltre ad eventuali mutui bancari, agli oneri condominiali e così via. Appare iniquo, tanto più nella presente e difficile congiuntura economica, aumentare -attraverso l’Imu - ulteriormente la pressione fiscale sulle famiglie, sugli anziani, sulle giovani coppie, sulle singole persone, già gravate dall’aumento di altre imposizioni, come ad esempio l’addizionale regionale sull’imposta sui redditi.

Non solo: l’applicazione delle aliquote più elevate sulle seconde case concesse in locazione, rischia di generare un circolo vizioso con conseguente aumento dei canoni di locazione già di per sé spesso poco sostenibili per molte famiglie e la normativa sull’Imu considera “seconde case”, quindi con aliquote più alte, quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale (ad esempio un genitore che concede al nucleo familiare del figlio l’uso di una porzione autonoma della propria abitazione principale). Agli effetti drammatici sui bilanci familiari è necessario considerare quelli sulle attività produttive:infatti le nuove aliquote contenute nel decreto fiscale prevedono adeguamenti anche per gli stabilimenti, le officine e gli immobili dove operano le piccole e medie imprese e se i Comuni applicheranno l’aliquota base del 7,6 per mille la tassazione arriverà a 7,5 miliardi, ma che gli stessi Comuni hanno la facoltà di aumentarla sino al 10,6 per mille e che quindi la tassazione potrebbe arrivare ad oltre 10,5 miliardi.

Questo aumento significherebbe per ogni impresa svariate migliaia di euro di IMU: un fardello che riduce la competitività delle nostre aziende e blocca le potenzialità di crescita del Paese”. I socialisti della Provincia di Perugia, ritengono invece necessario, soprattutto in questo grave momento di difficoltà economica per le famiglie e le imprese, impedire nuovi pesanti esborsi che andrebbero ad incidere in maniera drammatica sui bilanci familiari e societari; Per questo hanno presentato una serie di proposte al vaglio del consiglio provinciale affinché si faccia promotore nelle sedi opportune (Anci, Regione, parlamentari umbri…) affinché si arrivi all’ipotesi di prevedere, per l’anno a venire, una modifica all’impianto legislativo che regolamenta l’Imu.

Nello specifico i socialisti chiedono: Equiparazione ad abitazione principale, con conseguente applicazione dell'aliquota ridotta od anche della detrazione per queste previste, a quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale, se nella stessa il parente ha stabilito la propria residenza; Modifica al provvedimento che e applica le aliquote più elevate per gli immobili dati in locazione, differenziando innanzitutto la disciplina tra le locazioni a canone libero e quelle a canone concordato e moderato, e riservando un'aliquota fortemente agevolata, in favore delle abitazioni concesse in affitto a canone concordato o moderato; Applicazione dell’aliquota minima per gli immobili produttivi; Prevedere in ultima istanza l’abolizione dell’Imu sulla prima casa; Recuperare gli eventuali mancati proventi a seguito dell’abolizione dell’Imu, con una patrimoniale sulle grandi ricchezze e con la tassazione delle transazioni finanziarie”.

Condividi