“Le difficoltà insorte a causa dei pesanti tagli apportati dai Governi nazionali ai bilanci degli Enti Locali – E’ scritto in una interrogazione presentata dal Capogruppo del Prc in Provincia di Perugia Luca Baldelli - hanno spinto questi a rivedere alcune voci di spesa, finanche alcune di quelle essenziali alla vita degli Enti stessi e delle comunità amministrate. Fra queste voci di spesa , per quanto concerne le Province, e quindi anche la Provincia di Perugia, figurano pure quelle relative alla viabilità, con particolare riferimento alle manutenzioni, e in maniera specifica al taglio dell’erba lungo le arterie stradali di competenza dell’Ente. All’interno del suddetto ragionamento, si è venuta a collocare la scelta di utilizzare disseccante a base di “glyphosate“ (glifosate, secondo la versione italiana), analogo aminofosforico della glicina.

Il glifosate è un erbicida totale che, a differenza di altri prodotti, viene assorbito per via fogliare ed è efficace ai fini di una devitalizzazione totale degli organi di conservazione delle piante, ivi compresi quelli ipogei ( rizomi, fittoni carnosi ecc…). Il glifosate è associato, in particolare secondo uno studio dell’autorevole rivista “ Cancer “, all’insorgere e al diffondersi di linfomi non Hodgkin, nonché all’inquinamento delle falde acquifere ( esiste un caso di inquinamento dell’acqua comunale a Mercatale di Cortona, dove la Provincia di Perugia ha preso in carico il trattamento della parte toscana dei bordi della SS 416, a proposito del quale da più parti si è chiamato in causa il glifosate usato ).

E’ accertato che il glifosate produce:

a) metaboliti dannosi, ossia mutamenti del terreno che assorbe la sostanza;

b) proliferazione di graminacee, con aumento degli infestanti e della loro aggressione all’ambiente; c) nebulizzazione nell’aria di principi chimici tossici anche in aree urbanizzate e ad alta intensità di traffico .

L’ l’ISPRA ( ISTITUTO SUPERIORE PROTEZIONE E RICERCA AMBIENTALE ), ha certificato con dati inoppugnabili che sia il diserbante “GLIFOSATE”, sia il suo metabolita “AMPA”, nel quale il “ Glifosate “ stesso si degrada, sono presenti ai primi posti nelle acque di falda superficiali, con frequenze di rilevamento superiori al 40 e all’80 % rispettivamente. In diverse parti d’Italia l’opinione pubblica si sta allarmando per quelle che, a buona ragione, con larghi margini di sicurezza, vengono considerate conseguenze dell’uso del “ glifosate “ ( vedi area della Valle dello Schievenin in Veneto, lungo il corso del fiume Grappa , dove si sono registrati fenomeni di inquinamento delle acque e dei terreni ).

Nella Commissione Permanente competente della Provincia si è avuto modo di approfondire in parte l’argomento in questione negli anni precedenti, inquadrando però la problematica in maniera parziale, e senza il conforto di studi e acquisizioni più recenti e comunque più dettagliate”. Per questo Baldelli ( PRC ) interroga la Giunta per sapere:”1) a quanto è ammontato il consumo di “ Glifosate “ dal 2009 ad oggi;
2) su quante arterie stradali è stato usato e in quali concentrazioni;
3) se non sia il caso, in nome del principio di precauzione, e sulla base di studi e contributi scientifici già di pubblico dominio, che poco o nulla hanno di allarmistico, di interrompere l’uso del diserbante in questione, privilegiando le pratiche meccaniche tradizionali o comunque altri prodotti meno potenzialmente rischiosi per la salute delle persone e dell’ambiente”.
 

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