PERUGIA - Per ridurre il numero di cani e gatti randagi, al fine di abbattere i costi di gestione di canili comunali, bisognerebbe introdurre una legge che consenta ai cittadini di far sopprimere i loro animali, con una spesa modesta. La proposta choc è di un consigliere provinciale della destra estrema di Perugia, Giancarlo Carocci (esponente di Umbria tricolore, formazione nata dall'alleanza tra Fiamma Tricolore e Forza Nuova), che ha suggerito di legalizzare l'uccisione sistematica di cani e gatti che "danno fastidio". Parole che hanno suscitato la reazione indignata degli animalisti e degli internauti: a breve il consigliere verrà denunciato per istigazione a delinquere, mentre è già partita una petizione sul web per chiederne le dimissioni.

Intervistato nel corso della rubrica "Voce agli animali" di Mia (una trasmissione di Umbria Tv), Carocci, un coltivatore di tartufi con un passato recente nella Lega Nord, ha candidamente sostenuto che tutti i cittadini dovrebbero potersi sbarazzare dei loro animali, quando questi iniziano a "dare fastidio".

"Secondo me è meglio sopprimere un cane, in modo legale, con una puntura - ha detto - Ad esempio, quando una persona cambia casa e ha una casa più piccola, oppure se aumentano i figli e il cane magari gli dà fastidio. La bestia soffre e può anche fare i danni". La puntura letale, ha suggerito il politico, dovrebbe avere un prezzo minimo intorno ai 40-50 euro: "l'animale non soffre" e, visti i tempi di crisi, ci sarebbero anche meno spese per i Comuni", visto che "nessuno lascerebbe cani in giro". A nulla è valso ricordare al consigliere che esiste una specifica legge del codice penale che punisce il maltrattamento degli animali: "politici e giornalisti", secondo Carocci, vivrebbero "fuori dalla realtà". "Io vivo nella realtà. Sono stato eletto dal popolo, con 600-700 voti - ha argomentato - Perché non poter sopprimere il cane e il gatto se danno fastidio? E' meglio lasciarli in giro per strada? Questo atteggiamento costringe la persone all'illegalità: chi se ne vuole disfare, infatti, li avvelena, oppure gli fa sparare". "Quella che si verifica nei canili è barbarie, sono dei lager - ha anche detto l'esponente della formazione di destra - Non fa bene tenere i cani là".

Parole che hanno fatto, in poche ore, il giro del web, provocando un vero e proprio moto di protesta. Il coordinatore nazionale del Partito Animalista europeo, Enrico Rizzi, ha fatto sapere di aver dato mandato al suo legale di sporgere denuncia-querela presso la procura della Repubblica di Perugia per il reato di istigazione a delinquere. "Tale proposta oltre ad essere incivile e vergognosa - dice Rizzi - risulta essere a tutti gli effetti di legge un'istigazione a delinquere in quanto la tutela giuridica degli animali è normata dalla Legge 189/04 che punisce con la reclusione fino a due anni chiunque cagiona senza alcuna necessità la morte ad un animale. Resto sorpreso nel vedere tanta ignoranza, incapacità e infantile banalità ad opera di un uomo che non solo non conosce la legge, come lui stesso ha dichiarato pubblicamente, ma istiga addirittura i cittadini ad infrangerla". Una legge, ha però sostenuto Carocci (che ha ammesso di non conoscere la legislazione in materia), che "è sbagliata" e andrebbe cambiata. La bacheca Facebook del presidente della Provincia di Perugia, Vinicio Guasticchi (PD), è stata intanto presa d'assalto da cittadini infuriati, che si aspettano parole di condanna da parte dell'amministrazione provinciale, e che pretendono le dimissioni dell'esponente di Umbria tricolore. 

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