La Seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, ha ascoltato questa mattina i funzionari della Giunta delegati dall'assessore all'ambiente ad illustrare la “Relazione sull'attività di monitoraggio svolta dalla Giunta in materia di attività estrattive”, che riporta dati sull'anno 2010 e sul periodo 2006/2010.

Dal report emerge che l'attività estrattiva ha registrato nel periodo indicato un calo dei volumi estratti da 6,4 a 4,5 milioni di metri cubi (meno 30 per cento), mentre il relativo introito regionale, quale contributo di
tutela ambientale, si attesta sul milione di euro annuo. Alla fine del 2010 erano 103 le autorizzazioni di cava vigenti, 69 nella provincia di Perugia (erano 84 nel 2006) e 34 in quella di Terni (41 nel 2006). Il numero
dei comuni con attività di cava autorizzata è pari a 35: i più coinvolti sono Bastia, Foligno, Nocera, Spoleto e Todi, Castel Viscardo e Narni. Mentre i comuni con la più alta produzione di volumi di materiali di cava estratti sono Giano, Orvieto, Castel Viscardo, Todi, Marsciano, Nocera, Foligno, Spoleto e Narni. Tenendo conto della produzione attuale riferita alle singole categorie si può evincere che l'approvvigionamento di materiale è assicurato per almeno 7 anni.

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