“Non ci resta che piangere” recitava il titolo del film di Benigni e Troisi, a noi non ci resta che ridere vedendo lo sketch sull'ingloriosa fine della mostra di Dalì. Una delle principali mostre venute a Terni, lanciata con una campagna pubblicitaria all'altezza  dell'evento - si legge in un comunicao stampa del Circolo Sotgiu del Prc di Terni - viene miseramente sfrattata da Palazzo Primavera. L'avviso di sfratto, pervenuto ieri, riporta come data ultima per lasciare gli alloggi il 04 febbraio, appena 17 giorni dopo l'inaugurazione. Le motivazioni riportate nell'avviso di sfratto risultano ancora più grottesche: non si tratta né di ordine pubblico, né di sicurezza, né di problemi igienico – sanitari, né di occupazione abusiva, né di morosità, visto che la mostra non è costata nulla all'amministrazione ma solo di incapacità, dei due assessorati (alla cultura Guerra e agli eventi valentiniani Fabrini), di comunicare e pianificare congiuntamente l'utilizzo dei pochi spazi rimasti in città per gli eventi culturali."

 

"Era il lontano giugno 2012 quando il PRC - continua in comunicato - di fronte al fattaccio dell'utilizzo della Passeggiata per feste ed eventi che vedeva allora coinvolti l'assessorato alla cultura Guerra e al commercio e marketing territoriale Fabri, lanciò la proposta di “predisporre un database dove in tempo reale si possano incrociare le date per vedere se un evento si incrocia con un altro”. Proposta che appare sempre più attuale e utile non solo per la città, ma anche, e sopratutto, per gli assessorati. Quando l'arroganza dei politici lascerà il passo all'umiltà dei ragionamenti avremmo fatto la nostra Rivoluzione Civile, e non saremmo più costretti ad assistere a queste deprimenti macchiette."

 

Comunque da questa vicenda - conclude il comunicato del Prc ternano - un dato emerge chiaro che la crisi economica e finanziaria, nonché di idee, che ha prodotto centinaia di sfratti a Terni colpisce proprio tutti indistintamente, anche il maestro Dalì. Il PRC si sente di dare un consiglio all'ass. Guerra, se dovesse venir eletto alla Camera dei deputati di stare attento perché tra il maestro Dalì spagnolo e gli artisti iracheni rischierebbe un incidente diplomatico."

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