di Alfonso Gianni.

Lo statunitense Edmund S. Phelps, premio Nobel per l'economia 2006, considerato capostipite della scuola neokeynesiana (!), ha ricevuto l'altro giorno a Roma la laurea honoris causa dalla Luiss e alla presenza di Gentiloni e di Padoan ha tenuto la cd. lectio magistralis. Stralciando, l'accademico prima se la prende con "tutto questo strepitare sulla crescita dei salari", poi conclude che per lanciare "l'innovazione autoctona", della quale l'Italia difetterebbe non bisogna alzare le retribuzioni, ma ricorrere ai vecchi valori. "Insomma - ha concluso il luminare - siamo di fronte a un importante distanziamento dai valori moderni - il necessario individualismo, il vitalismo e l'espressionismo - che hanno alimentato un'innovazione su larga scala nelle maggiori economie occidentali. E siamo di fronte a un'ascesa dei valori postmoderni, che attribuiscono alle imprese non a scopo di lucro un valore maggiore che alle imprese capitalistiche. Per riconquistare il dinamismo di un tempo dobbiamo tornare a quei valori modernisti e rigettare i valori postmoderni". Parafrasando: ma chi te l'ha dato il Nobel?

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