Qualità della vita.... che sarà mai? Immaginiamo che questa sia la domanda che, in questo periodo, circola con più insistenza e più esasperazione, nella mente e nella bocca di chi abita a Ponte San Giovanni e zone limitrofe. In effetti questa espressione è una delle più usate e abusate nel linguaggio dei media, della politica e anche della gente comune. Qualità della vita... si pensa subito a case confortevoli, a parchi con viali alberati, a tanti servizi ai cittadini che rendano la vita più piacevole e sana. E a tante altre belle cose: asili nido, scuole moderne e sicure, silenzio... 

Ora immaginate tutto questo ben di Dio (immaginario!!!) e immergetelo per giorni e settimane in un'atmosfera, grigia, lattiginosa, maleodorante, tossica, con qualche breve, pallida apertura verso mezzogiorno e immediato ritorno nel grigio e rapido sopraggiungere della notte. Non sembra un'atmosfera da Londra fine '800, quando la metropoli inglese era avvolta perennemente dallo smog delle sue fabbriche e dei suoi riscaldamenti domestici, alimentati esclusivamente a carbone? Con la differenza che quella era una metropoli di più di un secolo fa, questa è una periferia di una piccola città del "Cuore verde d'Italia" (sembra una presa in giro), nell'anno di grazia 2023. Che altro dire?

Noi del Comitato "Chi salverà Ponte San Giovanni?" stiamo da tempo denunciando nei media locali questa insostenibile situazione, tanto che abbiamo il sospetto che lettori e spettatori siano anche stufi di sentirne parlare. E hanno ragione, perché in altre situazioni, con altro senso del bene comune, dell'importanza di tutelare la salute dei cittadini, della necessità di porre mano con sollecitudine a guasti che vanno riparati, le autorità pubbliche sarebbero intervenute sollecitamente, adottando quelle misure che consentano di esclamare "finalmente!" e si sarebbe passati oltre. 

Ma non qui, non nella verde e felice Umbria, segnalata per questo 2023 da Lonely Planet come una delle mete imperdibili del grande turismo internazionale. 

È così che, nel recente report dell'ARPA, datato 2 gennaio 2023, Ponte San Giovanni risulta invariabilmente tra le località umbre con sforamenti in negativo per le polveri sottili, per la precisione 54 μg/m3, rispetto ai parametri minimi accettabili (non a un'aria pulita, soltanto a un'aria appena sotto il limite per essere definita tossica, cioè dannosa per la salute!). 

Dovremmo tacere, rispetto a questi dati? E ricordiamo che il 2 gennaio era un giorno ancora immerso nella sonnolenza di veglioni festivi, cene in famiglia o con gli amici, uscite serali e dormite mattutine: poche auto in giro, strade semideserte e praticamente nessun mezzo pesante. Sarebbe interessante conoscere i dati a piena ripresa delle attività! Ma poi, non ce ne sarebbe nemmeno bisogno: già in queste sere festive, relativamente poco popolate di veicoli, ma invase da questa atmosfera pesante, quasi solida, puzzolente di scarichi di motori, triste e nebbiosa  era facile e penoso immaginare cosa avremmo respirato a normale traffico sulla E45 e lungo le più disgraziate vie dell'abitato, Via della Scuola, Via Nino Bixio, Via Manzoni, senza trascurare le meno citate, ma non meno invase Collestrada e Balanzano, che completano questa folle giostra, che gira da anni rombando e affumicando quei poveri 20/30mila abitanti che vivono intorno a quei maledetti 2 o 3 chilometri di una quattro corsie che è  diventata un caso nazionale, ma non sembra turbare più  di tanto i sonni di chi dovrebbe prendere decisioni rapide e risolutive rispetto alla situazione da noi ripetutamente descritta. 

Chi dovrebbe pensarci? Il Comune di Perugia? la Regione Umbria? Il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture? L'ANAS? Ognuna di queste istituzioni ha la propria parte di competenze e di responsabilità nel dare risposta alle nostre domande. 

Il progetto definitivo del primo stralcio del Nodo di Perugia è pronto e ora è all'analisi dell'ANAS, per verificare che risponda a tutti i requisiti richiesti. 

Il secondo stralcio, quello che condurrebbe il Nodo fino all'Ospedale e oltre è stato riconosciuto di primaria importanza da Comune di Perugia e Regione Umbria e il relativo progetto attende di essere realizzato e finanziato, il governo precedente aveva inserito l'uno e l'altro tra le opere urgenti da realizzare nell'anno 2023. 

Bene. A che punto siamo? La presidente Tesei risulta essersi incontrata a tale proposito col ministro Salvini: è vera la notizia? Che cosa è scaturito da questo incontro? Che intenzioni ha in proposito il Ministero? Vorremmo che, il più presto possibile, vengano fornite notizie precise e rassicuranti a noi cittadini, risparmiandoci le solite liturgie che rinviano le cose a tempi indefiniti. Non c'è più tempo per ritardi e rinvii, i veleni che abbiamo respirato in queste ultime settimane ci autorizzano a chiedere a tutti i responsabili di uscire dai letargo della burocrazia e di metterci ognuno la propria faccia. 

Noi non molleremo in questa battaglia per la qualità della vita e per la salute, oltre che per tante altre cose che non è possibile qui elencare, ma che ognuno capisce. Torneremo ancora, con insistenza, a chiedere quello che è nostro diritto e a denunciare, se ci saranno, ritardi, pigrizia e insensibilità di chi siede su quelle poltrone che noi cittadini abbiamo loro assegnato. Fino a che non solo noi, ma ogni cittadino, singolarmente, alzi la voce coi propri rappresentanti che ha eletto, a qualunque livello, fino ai più alti. Finché la macchina non si avvii.

 

Condividi