Il progetto di cui è capofila nasce grazie a uno specifico bando della Regione Umbria - Permette di incrementare e tracciare la produzione su 122 ettari di terreni abbandonati

(AVInews) – Pietralunga, 18 feb. – Conclusa la fase preparatoria, stanno ora per prendere il via nel territorio regionale le cinque filiere corte tartuficole create grazie all’apposito bando elaborato dalla Regione Umbria con l’obiettivo di incrementare la produzione, sia nella quantità che nella qualità, e di renderla tracciabile, dandole quindi un ulteriore valore aggiunto. In particolare, venerdì 17 febbraio, a Pietralunga, l’azienda di trasformazione e commercializzazione Giuliano Tartufi spa ha presentato i dettagli del progetto di filiera da essa promossa e di cui è capofila. Nome dell’iniziativa: ‘Fidanzati per dieci anni’.

L’incontro di Pietralunga. All’incontro, che si è tenuto nella sede dell’azienda, sono intervenuti il titolare Giuliano Martinelli, Roberto Morroni, vicepresidente e assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, Paolo Guelfi, dirigente dell’Assessorato all’agricoltura della Regione Umbria, Mirko Ceci, sindaco di Pietralunga, e Matteo Giambartolomei, amministratore unico dell’azienda vivaistica regionale Umbraflor che fornirà buona parte delle piantine necessarie alla coltivazione del tartufo.

Prima filiera al mondo. “Questa è la prima filiera del tartufo a livello mondiale – ha sottolineato Morroni –. È un’iniziativa che si inserisce in una politica più generale dell’assessorato regionale all’agricoltura, che è quello di promuovere filiere, e quindi anche processi di aggregazione tra i produttori, intorno alle eccellenze agroalimentari del territorio. Vogliamo che l’Umbria rafforzi questa vocazione diventando la capitale italiana del tartufo. Abbiamo messo in campo risorse importanti, oltre 5 milioni di euro sui complessivi 30 milioni di euro dedicati allo sviluppo delle filiere. Serviranno a intensificare la produzione di questa eccellenza, dando alle imprese agricole maggiore capacità di produrre valore e a quelle di trasformazione e commercializzazione un maggiore approvvigionamento”.

I numeri della filiera. Nel dettaglio, il progetto di filiera della Giuliano Tartufi spa si è posizionato primo nella graduatoria del bando. Vi hanno aderito settantuno aziende umbre e interesserà 122 ettari di terreno. Ben 22 di questi sono stati messi a disposizione dalla ditta Passeri Tartufi di Assisi. In ogni ettaro di terreno verranno messe a dimora circa 400 piante per un totale di circa 50mila. La speranza è che possano produrre ciascuna fino a un chilogrammo di tartufo. Complessivamente, in Umbria le cinque filiere tartuficole nate grazie al bando regionale coltiveranno a tartufo circa 500 ettari di terreno.

Recupero terreni abbandonati. “La particolarità di questo bando – ha sottolineato Giuliano Martinelli – riguarda l’utilizzo di terreni marginali o abbandonati, dove cioè non vi veniva coltivato nulla. Questo è, perciò, un modo per rivitalizzare queste aree. A maggior ragione in un territorio come Pietralunga dove sono pochissime le colture che si possono portare avanti. Qui, ad esempio, il clima e il terreno non sono adatti né per gli ulivi né per le viti. Con questo bando vi potremo però far nascere tartufi, aiutando così le nostre realtà agricole a sopravvivere e svilupparsi”.

Fidanzati per dieci anni. Il progetto della Giuliano Tartufi spa, come detto, si intitola ‘Fidanzati per dieci anni’ poiché l’accordo prevede una collaborazione minima di dieci anni tra la capofila e le settantuno aziende agricole coinvolte. “Dieci anni – ha spiegato Martinelli – perché i primi cinque sono quelli necessari per far nascere i primi tartufi, mentre per i cinque anni successivi le aziende agrarie che hanno partecipato alla filiera si impegnano a venderci il prodotto ottenuto. Tartufi che noi compreremo loro a un prezzo più alto di quello di mercato. Agli agricoltori, la Regione Umbria concede un contributo pari al 50 per cento delle spese sostenute per avviare la coltivazione. I nostri associati, inoltre, saranno affiancati da un gruppo di agronomi ed esperti in tartuficoltura”. Questa iniziativa della Regione, colta al balzo dalla Giuliano Tartufi spa, permetterà così di collegare piccole aziende agrarie, che si occuperanno della produzione di tartufo, ad aziende più strutturate, che si faranno carico della raccolta, lavorazione, promozione e commercializzazione, dando così vita a una filiera tracciata cento per cento umbra.

 

Nicola Torrini

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