PERUGIA – Il sindaco Romizi, che pure di professione fa l’avvocato, non è riuscito a venire a capo della vicenda che da giorni tiene in ansia gli inquilini di Palazzo dei Priori. Si è arreso ed ha passato la mano, vale a dire le carte, alla Procura. 

Ci riferiamo al caso denunciato da un organo di informazione riguardante un congruo numero di consiglieri, e perfino un autorevole membro della Giunta (tutti esponenti del centrodestra) che per ben 4 anni avrebbero governato in una posizione di assoluta illegalità il capoluogo umbro, avendo falsamente attestato di non avere debiti di sorta nei confronti del Comune, la qualcosa è indispensabile per non cadere nelle posizioni di incandidabilità, incompatibilità e ineleggibilità stabilite dalla normativa, il che li escluderebbe automaticamente dall’esercitare qualsiasi funzione amministrativa.
 
Si tratterebbe, oltretutto, di tasse non pagate per somme non da poco, ovvero di alcune migliaia di euro che sarebbero state sottratte alle casse dell’ente e ci sembra inverosimile che i dipendenti addetti non siano stati in grado di attestare la veridicità o meno di quanto è stato detto al riguardo.

Ricordiamo anche che uno dei primi doveri del Sindaco eletto (è stato costretto a farlo anche il neo primo cittadino di Terni, sia pure dopo aver chiamato in Giunta un consigliere poi dichiarato incandidabile) è di controllare la posizione nel merito di tutti i consigliere e di deliberare di conseguenza. Non a caso l’atto si chiama "proclamazione degli eletti".
 
Ebbene, esiste questo adempimento e che cosa dice? Oppure ci si è dimenticati di compierlo? Una cosa è comunque certa, stavolta non potrà finire a tarallucci e vino!

ep

Condividi