Arm.Alle.

PERUGIA - L'operazione congiunta di polizia, carabinieri, guardia di finanza, municipale e provinciale ha consentito di rintracciare nel centro storico di Perugia 36 tunisini. Diciannove di questi verranno accompagnati nei Centri per l'identificazione e l'espulsione per essere successivamente rimpatriati.

I dettagli dell'operazione contro l'immigrazione clandestina sono stati forniti stamani dal capo di gabinetto della questura, Francesco Barba, il quale ha spiegato che tra le persone rintracciate nei loro appartamenti ci sono due minorenni.

Alla conferenza stampa in questura era presente anche il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, il quale ha confermato di aver preso contatti con il ministero degli Esteri e con l'ambasciata tunisina per contrastare il "costante flusso di stranieri che vengono qui per delinquere". "Non si tratta di una crociata contro i migranti ma contro i delinquenti" - ha detto Boccali.

Il sindaco infine ha ringraziato e salutato il questore Sandro Federico, prossimo alla pensione, (al suo posto il dott. Nicolò D'Angelo da Latina n.d.r.) "per il lavoro svolto in questa città". "Negli ultimi giorni ho alzato i toni su questioni riguardanti la sicurezza ma il mio grido rappresenta l'animo dei perugini, mi faccio personalmente carico delle domande della cittadinanza".

Il sindaco ha concluso dicendo di non voler "militarizzare Perugia ma vogliamo un uso corretto del centro storico e il rispetto delle regole".

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L'operazione, coordinata dallo stesso questore, si e' basata su una serie di attivita' d'indagine della squadra mobile che hanno fatto si' che polizia, carabinieri, guardia di finanza, coadiuvati da polizia municipale e provinciale, individuassero e venissero indirizzate direttamente nelle loro abitazioni 36 i tunisini. Per 19 di loro si sono aperte le dei Cie.

"Ognuno di loro ha un profilo criminale ben preciso", ha specificato il capo di gabinetto della questura, Salvatore Barba. Tre di loro, ad esempio, erano stati autori di una sommossa in un Cie e ne erano fuggiti, altri 3 dovevano lasciare l'Italia dopo aver scontato una pena in carcere. Tra gli accompagnati alla frontiera anche 8 detentori del permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari, tra cui 2 minori autori di reati, affidati a una comunita'. A 5, senza episodi criminali ma semplicemente clandestini, e' stato consegnato l'ordine di lasciare l'Italia entro 5 giorni. Tutte le operazioni, e' stato sottolineato, si sono svolte regolarmente e senza incidenti.

"La nostra lotta al crimine e' quotidiana - ha detto il questore - ogni giorno i miei ragazzi scendono in strada senza paura per rendere sicuro il cittadino. La visita del sindaco, oggi, ci gratifica del nostro lavoro".

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