PERUGIA - "Caro assessore Giottoli, un amministratore non invoca controlli, li esegue". Rispondono così i sindacati dei lavoratori del Comune di Perugia, Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Confsal, all’assessore comunale Gabriele Giottoli che in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi aveva lodato l’accresciuta produttività dell’ente durante il lockdown, salvo poi invocare controlli sui dipendenti tacciati di essere “fannulloni”.

"Non troverà sindacati disposti a difendere i fannulloni - continuano le sigle di rappresentanza dei lavoratori - sempre che ve ne siano (e nutriamo qualche dubbio). Piuttosto si preoccupi di capire come ha fatto l’amministrazione a dare una risposta in tempi corretti alle migliaia di cittadini ricorsi ai servizi sociali per i sostegni di legge previsti. Scoprirà che è stato possibile grazie all’impegno di lavoratrici e lavoratori collocati a casa propria, con computer e tablet propri, spesso “divisi” con i figli, che ne avevano bisogno per seguire lezioni scolastiche, con connessioni telematiche a proprie spese, rispondendo col proprio telefono alle chiamate deviate dall’ufficio, senza alcuna formazione specifica, e con tanta buona volontà e serio impegno".

“Perché se la produttività è aumentata - continuano i sindacati - il merito è dei dipendenti, che però devono subire l'ennesimo ritardo nel riconoscimento in busta paga per mancanze negli adempimenti di alcuni dirigenti,  come dichiarato in sede di trattativa sindacale dallo stesso assessore Merli".

Per quanto riguarda poi i risparmi dell’amministrazione di trentamila euro al mese, sbandierati dall'assessore, questi derivano dalla sospensione dei buoni pasto proprio ai dipendenti. "Ed è utile ricordare che realtà diverse come Roma Capitale o il Comune di Napoli hanno stipulato accordi sindacali per tornare ad erogare i buoni pasto ai propri lavoratori - sottolineano ancora i sindacati - perché, caro assessore Giottoli, i dipendenti fanno spesa e si nutrono anche in tempi di Covid-19 e in regimi lavorativi diversi". 

Infine, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl sottolineano come questo atteggiamento penalizzante verso i dipendenti dell’amministrazione "appaia tanto più stridente quando la stessa amministrazione spende decine e decine di migliaia di euro per assunzioni a tempo determinato di figure professionali ‘atipiche' in seno alla struttura del sindaco, di cui francamente ancora sfugge il senso. Oppure si affretta ad adeguare col massimo contrattuale previsto (a qualcuno almeno il CCNL si applica) il premio di risultato del proprio segretario generale (aumenti di oltre 15.000 euro!). Come dire - concludono i sindacati - che l’esigenza del risparmio è sentita particolarmente quando si tratta di dipendenti con stipendi al palo da un decennio".

 

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