di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - La scelta é la più varia: dagli Appennini alle Alpi. Le due società umbre della cadetteria hanno fatto scelte agli antipodi per il ritiro pre-campionato. 
La Ternana di Stefano Bandecchi e di Cristiano Lucarelli ha optato per i 653 metri slm di Cascia (dal 4 al 16 luglio), sulla dorsale appenninica; il Perugia di Massimiliano Santopadre e di Massimiliano Alvini ha scelto la corona alpina puntando sugli 878 metri slm di Pieve del Cadore, là dove nasce il Piave, fiume sacro della patria (dal 6 al 21 luglio).
Le due cittadine offrono impianti all’altezza della bisogna e rodati. Nella città di Santa Rita altre squadre della cadetteria hanno prenotato nella seconda parte di luglio; nella “capitale” cadorina sono stati ospitati, negli anni, team di varie discipline. 
Le curiosità storico-artistiche ci ricordano che Santa Rita, al secolo Margherita Lotti (1381-1447), la “santa dei miracoli impossibili", aveva avuto una vita normale: figlia unica, nonostante intendesse dedicarsi ad una vita religiosa, venne fatta sposare (con Ferdinando Mancini, un ufficiale), ed era diventata madre (di Giacomo Antonio e Paolo Maria), ma poi la serenità familiare era stata spezzata dagli omicidi del marito (1415) e dei figli (1416), per faide, all’epoca molto frequenti, tra guelfi e ghibellini. Ormai matura (36 anni) la pia donna si era dedicata ad una vita penitenziale (non solo fatta di digiuni, ma anche di cilicio e di flagello per la mortificazione del corpo), di preghiere, dopo aver donato i beni posseduti al monastero in cui si ritirò per trenta anni, e di carità. Morì a 66 anni. Beata dal 1627, santa dal 1900.
I biancorossi, invece, si porteranno in un centro che si gloria di aver dato i natali ad un laico, ma di grande nome: Tiziano Vecellio (1490-1576), di cui é rimasto anche il palazzo in cui nacque, oltre ad un monumento commemorativo. Tiziano non solo é stato un grande pittore, ma viene considerato anche l’artista del pennello più ricco in vita. Ed anche il più “titolato”: l’imperatore Carlo V (sì, proprio quello che si gloriava che nel suo regno non calasse mai il sole) lo elevò al rango di “conte palatino” e gli concesse il cavalierato dello “Speron d’oro”. Morì, Tiziano, in tarda età di peste a Venezia, un mese dopo il decesso, per lo stesso morbo, del figlio Orazio, anche lui pittore. Raccontano le cronache che il figlio sopravvissuto, Pomponio, abbia dilapidato in appena cinque anni le enormi ricchezze paterne. Ma qesta é un’altra storia. 
Ultimi avvenimenti: il Perugia ha annunciato il nuovo team manager, che é Massimiliano Rossi, ben noto ai tifosi del Grifo. Nessuna nuova sul direttore generale (dopo il divorzio da Gianluca Comotto), ma il vice direttore, Mauro Lucarini (predecessore, nello stesso ruolo, dell’ex granata) ha tutte le carte per ricoprire il ruolo, in attesa di una nomina definitiva, interna o esterna che sia. 
 

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