PERUGIA - La seduta del consiglio comunale di oggi è stata interamente dedicata all’esame della proposta di revoca del Presidente del Consiglio comunale Nilo Arcudi presentata dagli 11 consiglieri di opposizione. All’esito del lungo dibattito la proposta, votata per appello nominale, è stata respinta con 19 voti contrari (maggioranza) e 9 a favore (opposizione).

“Quanto sta emergendo negli ultimi giorni – si leggeva nella proposta di revoca illustrata dalla capogruppo PD Sarah Bistocchi – nell’ambito della maxi operazione antimafia condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalle procure di Catanzaro e Reggio Calabria, obbliga la società umbra ed ancor più le sue istituzioni a prenderne consapevolezza, a porvi resistenza, ed a mettere in campo tutte le azioni possibili per difendere il presente e salvaguardare il futuro”.

Tenuto conto di quanto emerso dalle intercettazioni, nell’ambito delle quali emerge il nome di Nilo Arcudi, l’opposizione ritiene che “lo stesso metterà maggiormente in sicurezza se stesso e l’intero Consiglio facendo un passo indietro rispetto alla carica ricoperta per ragioni di opportunità politica ed a garanzia dell’assise”.

Sarah Bistocchi ha anche ribadito che in questa vicenda occorre mettere in campo tutti gli strumenti per contrastare il fenomeno delle mafie e le possibili infiltrazioni nelle Istituzioni anche politiche della città. La capogruppo ha espresso rammarico per il fatto che la proposta di costituire una commissione d’inchiesta sul tema, pur se appoggiata da tutto il Consiglio, nei fatti poi non è stata sottoscritta dai componenti della maggioranza.

Sempre Bistocchi ha tenuto a sottolineare che questa non è una guerra personale; il nome di Arcudi – ha aggiunto - è emerso da alcune intercettazioni, ma lo stesso non risulta ad oggi in alcun modo indagato. Tuttavia “riteniamo che non possa più ricoprire il suo ruolo di Presidente sia a tutela dell’assise perugina che della sua persona”. In mancanza di un passo indietro spontaneo di Arcudi – ha chiosato la capogruppo dem – l’opposizione è stata costretta a presentare la proposta di revoca onde discutere democraticamente della stessa in seno alla massima assise cittadina. Non si comprendono, dunque, le ragioni per le quali la lista civica cui fa capo Arcudi abbia deciso di produrre un comunicato stampa infarcito di minacce, intimidazioni ed attacchi personali violenti e inaccettabili.

Al termine di un lunghissimo dibattito che ha visto le parti fortemente contrapposte, il sindaco Romizi ha definito inaccettabile l’accusa rivolta alla maggioranza  di trincerarsi dietro cavilli tecnici e giuridici, “perché – ha detto - rimarco che la lotta alla ‘Ndrangheta non può partire dalla votazione di un atto illegittimo”. Da qui la richiesta a tutti di uno sforzo di responsabilità, poiché . ha concluso – “la lotta alla criminalità passa anche per i comportamenti personali, nonché per lo sviluppo di progetti comunali condivisi”.

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