di Elio Clero Bertoldi

Perugia - É stato inaugurato oggi pomeriggio l’allestimento della tomba dei Cacni, famiglia etrusca di Perugia, all’interno del Museo Archeologico Nazionale. Piena la sala, segno che i perugini amano le loro radici e la loro città. Presenti pure i carabinieri del Nucleo di tutela del Patrimonio Artistico (col maggiore Coppola)mche hanno svolto le indagini servite, l’anno scorso, all’eccezionale ritrovamento delle splendide 23 urne. I Cacni  hanno lasciato tombe anche a Monteluce e a Ponte San Giovanni e persino a Tarquinia e a Chiusi. Facevano parte, insomma, delle elites perugine e scomparvero dopo le guerre sociali nel I sec. a.C..

Tra le iscrizioni compaiono i nomi di di 15 membri maschili e di due donne. Personaggi centrali Arth e Tania. La tomba ritrovata durante gli scavi per lavori edilizi,  all’Elce (dove soostate trovate anche le tombe dei Calisna, altra famiglia etrusca) da selvaggi tombaroli una trentina di anni fa, testimonia una qualità delle urne e del corredo, armi in bronzo comprese, molto alta. In una delle urne sono state evidenziate tracce d'oro (una foglia applicata sulla superficie, gli ornamenti dei cavalli, l’orlo delle vesti).

Molti degli arredi e del vasellame sono stati venduti chissà a chi, chissà dove. Soprattutto lo scavo brutale non ha permesso di ricostruire scientificamente l’ambiente. Ma i 56 reperti in ceramica comune e in vernice nera (ciotole, bicchieri, piattelli, ollette, unguentari, kyathoy miniaturizzati) e l’armatura bronzea (l’elmo, parte dello scudo, uno schiniere, un strigile, l’olpe e un disco di kottabos, gioco molto in voga durante i convivi) testimoniano di una famiglia di ottimati, in auge tra il IV e il I sec. a.C.

Sulle urne sono state raffigurate, da abili artisti, miti derivanti dal mondo greco: in particolare il sacrificio di Ifigenia (“Operazione Ifigenia” é stato il nome dato dai carabinieri alla loro indagine), il mito di Enomao ucciso da Pelope, davanti alla figlia Ippodamia, le centauromachie, la Medusa, Scilla, Nereide su tritone, Alessandro Magno e, grande soddisfazione per i perugini, la lotta tra i Grifi (animale simbolo di Perugia) e gli Arimaspi. Ad alto rilievo sono l’urna con centauromachia e quella con il mito di Enomao. Proprio una testina staccata da questo gruppo serviva ai tombaroli come pezzo per promuovere le vendite e li ha anche traditi.

La sepoltura più antica, del fondatore dell’Ipogeo e capostipite, é un sarcofago in arenaria. Le armi (IV-III sec.) appartenevano a lui. L’allestimento é costato 18mila euro. Oltre al soprintendente Mario Pagano al recupero e all’allestimento hanno fornito un loro contributo significavo l’etruscologa Luana Cenciaioli, l’architetto Spartaco Capannelli, Sergio Vergoni. Luca Bartolini.
 

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