PERUGIA. - Un detenuto italiano di 23 anni si e' tolto la vita ieri inalando il gas da una bomboletta, nel carcere di Perugia Capanne. Ne da' notizia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Il giovane, in carcere per diversi gravi reati, avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2018.

"L'ennesimo suicidio di un detenuto morto dopo aver inalato il gas della bomboletta - afferma il segretario generale del Sappe, Donato Capece - che tutti i reclusi legittimamente detengono per cucinarsi e riscaldarsi cibi e bevande come prevede il regolamento penitenziario, impone a nostro avviso di rivedere la possibilita' che i ristretti continuino a mantenere questi oggetti nelle celle. Ogni detenuto puo' disporre di queste bombolette di gas - prosegue Capece -, che pero' spesso servono o come oggetto atto ad offendere contro i poliziotti o come veicolo suicidario. Riteniamo che sia giunto il momento di rivedere il regolamento penitenziario, al fine di vietare l'uso delle bombolette di gas, visto che l'Amministrazione fornisce comunque il vitto a tutti i detenuti".

Il modo in cui si e' suicidato il detenuto di Perugia sarebbe analogo a quello posto in essere qualche mese fa nei penitenziari di Catania e di Reggio Emilia.

Il Sappe punta il dito anche contro il sovraffollamento. "A Perugia - sostiene il Sappe - il 31 dicembre scorso era ristretti 519 detenuti a fronte di 352 posti letto".
 

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