PERUGIA - I comuni dell'Umbria e della Toscana che si affacciano sulla Perugia-Bettolle, nella riunione di Tuoro, hanno ribadito che non si fermeranno nella loro battaglia anti-Pedaggio - che dovrebbe scattare a partire dal 2012 - anche dopo che la Corte Costituzionale non ha accolto il ricorso della Regione dell'Umbria. All'incontro dei sindaci era presente l'onorevole Gianpiero Bocci che con diversi emendamenti sta cercando di far cambiare idea al Governo.  
 

In settembre, in sostegno pieno alle iniziative della Regione ed affiancandosi alle forze economiche del territorio, i Comuni umbri ribadiranno che, a prescindere dalle questioni demaniali, il pedaggio interessa i prima di tutti i cittadini dell’ Umbria e della Toscana perché sarebbero loro a sopportare il peso del disagio che deriverebbe dal transito a pagamento lungo la Perugia – Bettole. Il danno sarebbe economico, sociale, ambientale, turistico. Sullo sfondo, resta la ferma contrarietà ad un provvedimento che viene calato in una situazione di antica e sostanziale inadeguatezza delle infrastrutture in questa parte dell’ Umbria.
 

Il Comune di Perugia (il cui assessore alle infrastrutture, Ilio Liberati, non ha potuto fisicamente partecipare per un contrattempo improvviso) resta coordinatore delle iniziative istituzionali, raccordandosi da un lato con la Regione, dall’ altro con gli altri enti locali dell’ area del Trasimeno. “La protesta per il pedaggio sulla Perugia – Bettolle – ha detto oggi Liberati – si aggiungerà alla vertenza, che rilanceremo, nei confronti del governo per il primo stralcio del nodo di Perugia, garantito dallo stesso governo, e l’ adeguamento del tratto Collestrada – Madonna del Piano. Ad un territorio che soffre un problema serio di infrastrutture non possono rispondere facendo pagare il pedaggio su una strada, oltre tutto, in condizioni precarie ed inadeguata”.

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